Scelta civica, le condizioni per non spaccarsi

Scelta civica, le condizioni per non spaccarsi

In Scelta civica parte la resa dei conti: oggi si riunisce la direzione, domani l’assemblea degli eletti e si capirà quale dovrà essere il destino della formazione fondata e non più guidata da Mario Monti. In particolare, si vedrà se la componente “popolare” rimarrà all’interno del partito nato da poco oppure se la convivenza con l’anima libdem sarà ormai impossibile.

Ieri sera il gruppo di Scelta civica che si riconosce vicino al ministro Mario Mauro – si tratterebbe di una quindicina di parlamentari, compreso Andrea Olivero e senza Lorenzo Dellai, ex Margherita e Api – si è riunito e ha individuato tre condizioni per continuare il cammino politico in comune: puntare comunque al Partito popolare europeo, nessuna”scomunica” a Mauro e nessuna chiusura verso l’Udc. Una posizione che sembra del tutto antitetica a quella che ieri il capogruppo di Sc al Senato Gianluca Susta ha espresso in un’intervista a Termometro Politico.

Nessuno vuole cacciare nessuno (dare quell’impressione non farebbe bene), ma certamente l’atmosfera nel partito è tesa: i “montiani” sentono di essere maggioranza, ma l’unico ministro dichiaratamente legato a Scelta civica è proprio Mauro, dunque ogni gesto e dichiarazione viene soppesata e guardata con attenzione.

A rendere più intricata la questione ci si mette anche uno scambio di battute a distanza tra Andrea Olivero e Monti: secondo il primo – intervistato dal Corriere – “Monti ha visto diverse volte Berlusconi in privato, negli ultimi mesi, anche per parlare di un eventuale appoggio del Pdl per succedere a Van Rompuy”. Questa mattina è arrivata la precisazione dell’ufficio stampa del senatore a vita, che suona come una smentita nemmeno troppo cordiale: “Mario Monti non incontra Silvio Berlusconi in privato da luglio 2004, a Macherio, quando l’allora presidente del Consiglio gli propose di entrare nel governo come ministro dell’Economia in sostituzione del dimissionario Tremonti”.

Monti, mentre era presidente del Consiglio, ha effettivamente ricevuto più volte Berlusconi (“così come altri leader politici”). L’ultimo incontro di quel tipo, in particolare, risalirebbe ad aprile: “Fu alla presenza dei vertici di Pdl e Scelta Civica, tra i quali Andrea Olivero, per le consultazioni sull’elezione del Capo dello Stato. In quella occasione (e solo in questo è esatta la ‘rivelazione’ di Olivero) Berlusconi ricordò l’idea che aveva quando, sei mesi prima, propose al senatore Monti la leadership dei moderati, che Monti non accettò, e cioè di appoggiare una eventuale candidatura di Monti alla presidenza del Consiglio Ue”.