Fischi all’inizio e fischi alla fine. Il vertice convocato ieri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per discutere dell’emergenza casa si conclude sostanzialmente con un nulla di fatto.
Tutto rimandato al 31 ottobre, quando il problema verrà affrontato nella conferenza Stato-Regioni-Comuni.
Il ministro Lupi ha ricevuto il sindaco di Roma Ignazio Marino e una delegazione di quei manifestanti accampati da sabato sera a Porta Pia, sotto le finestre del dicastero. Ieri, al termine del vertice, il presidio è stato tolto. La protesta però continua, gli organizzatori danno appuntamento a fine mese.
“Ho proposto che ci sia un blocco degli sfratti fino a quando i comuni non siano in grado di offrire alternative” ha spiegato Marino al termine dell’incontro, “il ministro ha detto che affronterà i problemi al tavolo Governo-Regioni-Comune il 31 ottobre e deve essere un percorso svolto con urgenza perché l’emergenza casa è gravissima: a Roma ci sono oltre 7mila sfratti”.
Il sindaco di Roma ha lasciato il ministero tra qualche applauso e tanto altro. I manifestanti hanno gridato ’buffone, ‘vergogna’. Marino è andato via tra i fischi di una piazza determinata a non concedere passerelle.
Dopo, le tende sono state smontate. Il presidio è stato tolto. “È inutile rimanere qui di fronte a un Ministero che non serve a niente” ha spiegato Paolo Di Vetta, dei Blocchi precari metropolitani, “ma la mobilitazione continua, quasi quotidiana, con i picchetti antisfratto”.
Insomma il risultato del vertice di ieri sera non soddisfa una piazza convinta che la soluzione sia il blocco degli sfratti e degli sgomberi e un piano di edilizia popolare. La distanza è tanta. Il 31 ottobre, promettono, sarà di nuovo assedio.
Il Campidoglio nel frattempo fa sapere che si sta muovendo. “C’è già una lettera scritta dal sindaco al capo del governo Enrico Letta” ha annunciato ieri sera il vicesindaco di Roma Luigi Nieri, “serve un provvedimento di sospensione degli sfratti per guardare complessivamente all’emergenza casa”. E ai manifestanti lancia un messaggio: “Siamo al loro fianco”.
Intanto sul sito del Comune di Roma l’assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo ha dichiarato che il Campidoglio “ha deciso di completare l’iter di due bandi, emanati nel 2010, riguardanti l’housing sociale”. Sarebbero un migliaio gli alloggi sociali che si potrebbero realizzare.
“L’Assessorato alla Trasformazione Urbana ha anche predisposto, insieme all’Assessorato alla Casa, un intervento per ottenere 4000 alloggi attraverso finanziamenti regionali” prosegue Caudo: “Queste case popolari daranno risposta a quanti sono nella graduatoria per l’emergenza abitativa con 10 punti e, già nel 2014, ne saranno disponibili 600”.