E’ morto Alberto Musy, consigliere di Torino ferito in un agguato
Alla fine non ce l’ha fatta. Alberto Musy, il consigliere comunale Udc di Torino vittima di un agguato sotto casa nel marzo del 2012, è spirato martedì sera alle 23 dopo un anno e mezzo di coma irreversibile. A dare la notizia del decesso sono state fonti vicine alla famiglia. Destino vuole che proprio oggi, mercoledì 23 ottobre, avrebbe avrebbe dovuto riprendere il processo che vede imputato, per quello che adesso è diventato un omicidio, Francesco Furchì.
L’agguato – Erano circa le 8 del mattino del 21 marzo 2012 quando in via Barbaroux a Torino il consigliere comunale, Alberto Musy, entrando nel cortile di casa, fu ferito a colpi di pistola. Un uomo con un casco e un impermeabile gli puntò contro una pistola e sparò diversi colpi. Subito dopo si allontanò a piedi mentre i vicini e la moglie di Musy, avendo sentito i colpi e le grida del consigliere, si precipitarono di sotto. Il consigliere comunale, ferito gravemente, entrò da subito in coma irreversibile. L’uomo con il casco che, poco prima e dopo l’agguato, si aggirava con passo claudicante per le vie della zona, notato anche da alcuni passanti, fu ripreso dalle telecamere della zona. Dopo mesi di indagini la polizia arrestò, quasi un anno dopo, Francesco Furchi’. Definito dagli inquirenti un ‘faccendiere’, Furchi’ si era candidato alle ultime elezioni comunali in una lista che sosteneva Musy. Secondo gli investigatori avrebbe sparato al collega per rancore, per alcuni sgarbi, che riteneva di aver subito dal consigliere comunale. Furchi’ si trova ancora in carcere e proprio oggi era prevista un’udienza del processo in cui avrebbe dovuto essere sentito in aula.