In Nicaragua, Ortega vanta ancora un ottimo consenso popolare
Il Frente Sandinista de Liberación Nacional (FSLN) rimane il partito politico più apprezzato dalla popolazione nicaraguense. Come ha rivelato lo studio condotto dall’agenzia locale M&R Consultores, il FSLN vanta il 59,6% del sostegno popolare, ovvero 5 punti percentuali in più rispetto ai sondaggi dello scorso giugno. Inoltre, una parte del sondaggio ha analizzato se il governo del Nicaragua debba avanzare verso il modello del “socialismo del XXI secolo” o rimanere fedele al modello precedente, e il 51,6% ritiene che dovrebbe scegliere proprio il modello socialista già intrapreso dal Venezuela.
Saliti al potere nel 1979 a seguito del crollo del regime di Anastasio Somoza, i sandinisti instaurarono un governo rivoluzionario influenzato dalla dottrina della “teologia della liberazione”, realizzando una riforma agraria e un adeguato sistema sanitario, e provvedendo ridurre l’analfabetismo nel Paese. Tuttavia, durante il proprio governo, il FSLN dovette affrontare anche una sanguinosa guerra civile alimentata dai contras, il gruppo paramilitare sostenuto dagli Stati Uniti. Perse le elezioni nel 1990, i sandinisti dovettero attendere il 2006 per ritornare al potere conseguendo la vittoria alle elezioni presidenziali del proprio leader Daniel Ortega che, secondo i sondaggi, al momento vanta il 70,5% dei consensi popolari. Mantenendo comunque la guida del proprio partito, nel 2011 Ortega è riuscito a essere rieletto grazie soprattutto alla sentenza della Corte Suprema de Justicia che gli ha permesso di ricandidarsi e assumere per la terza volta l’incarico di Presidente del Nicaragua.
Questo consenso popolare si giustifica dall’apprezzamento da parte della popolazione del Nicaragua nei riguardi dei programmi sociali promossi dal governo sandinista e dalla relativa gestione economica. Infatti, di recente si sono registrati dei progressi economici efficaci, in particolare grazie alle esportazioni e ai numerosi investimenti diretti esteri nel Paese: l’economia è cresciuta oltre il 5% nel periodo compreso tra il 2011 e il 2012, ed è stata stimata una crescita del PIL del 4,5% entro la fine di quest’anno.