Legge elettorale, vertice di maggioranza al Quirinale
Legge elettorale, vertice di maggioranza al Quirinale
L’invito pressante di ieri di Giorgio Napolitano dall’assemblea dell’Anci, una sorta di “ultima chiamata” per il Parlamento sul tema della legge elettorale (ossia l’invito per il Parlamento a trovare una soluzione entro il 3 dicembre, data in cui la Consulta dovrà esprimersi sulla costituzionalità del Porcellum) pare aver dato i primi frutti. Sono fonti parlamentari a rivelare che questa mattina al Quirinale si è tenuto un vertice di maggioranza sulla legge elettorale.
In particolare, al Colle sarebbero stati ricevuti dal Capo dello Stato alle 11 di quest’oggi i ministri Dario Franceschini e Gaetano Quagliariello, i capigruppo di maggioranza Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Pdl) e Gianluca Susta (Scelta Civica), oltre alla presidente della commissione Affari Costituzionali Anna Finocchiaro, che ha provveduto a incardinare la discussione delle proposte sulla legge elettorale al Senato dopo il voto della procedura d’urgenza.
E’ stato lo stesso ufficio stampa del Quirinale a confermare l’incontro poco più tardi: il “minivertice” è durato circa un’ora e probabilmente ha cercato di produrre una soluzione dopo che i tempi dell’esame delle modifiche alla legge elettorale a Palazzo Madama avevano subito notevoli (e per gli elettori decisamente sgraditi) rallentamenti. Il momento politico, peraltro, è piuttosto difficile all’interno di tutte le forze di maggioranza: il Pdl non attraversa un momento stabile, il Pd è concentrato sulla “battaglia” congressuale (che comprende anche la legge elettorale) e Scelta civica è sottoposta a varie tensioni interne e non solo, dopo l’annunciata separazione dall’Udc.
E se nel Pd le proposte sono varie, a partire da quella a suo tempo depositata dal deputato Roberto Giachetti (al 18° giorno di sciopero della fame) che vuole cancellare il Porcellum puntando a far rivivere il previgente Mattarellum, Renato Balduzzi di Scelta civica propone di partire dalla proposta del suo partito: “Occorre ridare all’Italia una legge elettorale che riduca al minimo le possibilità di diversa maggioranza nelle due Camere, che riavvicini i candidati agli elettori e che consenta a questi ultimi di scegliere la lista o la coalizione di governo. Non basta una soglia per l’accesso al premio di maggioranza, ma occorre un meccanismo di assegnazione del premio se la soglia non è raggiunta al primo turno”.
CALDEROLI: “VERTICE INAUDITO”
La convocazione della riunione al Quirinale, però, non è piaciuta affatto alla Lega Nord: “Con il voto di ieri la Lega ha dimostrato con il 100% delle presenze dei suoi senatori di essere l’unica forza a volere veramente le riforme, ivi compresa quella elettorale ma altrettanto ritengo inaccettabile, inaudito e assolutamente non previsto dalla Costituzione il vertice di maggioranza che di fatto ha convocato oggi il presidente Napolitano al Quirinale”.
Per Calderoli Napolitano “deve essere il presidente di tutti e non di maggioranza, non spetta certo a lui convocare vertici di maggioranza soprattutto in relazione a una materia squisitamente parlamentare come la materia elettorale. Il Senato lavorerà per cambiare la legge elettorale per volontà politica e non per indebite pressioni o sotto ricatto del 3 dicembre, tenuto conto anche del pronunciamento della Corte europea del marzo del 2012 che ha respinto i ricorsi avversi l’attuale legge elettorale”.