Monti: “Resto nel gruppo di Scelta civica”
“Vi comunico che sarò lieto di continuare a far parte, come senatore a vita, del Gruppo di Scelta Civica al Senato”. Lo scrive Mario Monti in una lettera inviata ad Alberto Bombassei (presidente ad interim di Scelta civica), al capogruppo al Senato Gianluca Susta e al suo omologo della Camera Lorenzo Dellai.
“Caro presidente Bombassei, caro presidente Susta, caro presidente Dellai, cari senatori, deputati e coordinatori Regionali – si legge nella missiva di Monti – nell’Assemblea di Scelta Civica di ieri 23 ottobre, i senatori, deputati e coordinatori regionali, pur avendo ben compreso e condiviso le ragioni che mi hanno indotto a rassegnare le dimissioni da Presidente di Scelta Civica, mi hanno rivolto un pressante invito a riconsiderare tale decisione”.
“Ho vivamente apprezzato – continua il senatore a vita – questa rinnovata e calda manifestazione di fiducia. Non ritengo tuttavia di potere recedere dalle dimissioni, attraverso le quali ho inteso anche favorire il consolidarsi e l’emergere di nuove leadership in Scelta Civica ed evitare che il nostro movimento avesse a soffrire degli attacchi mossi alla mia persona da parte di alcuni Parlamentari eletti nella coalizione che mi era stato chiesto di guidare”.
Riconosce poi nella sostanza l’orientamento “fortemente maggioritario” emerso ieri nell’assemblea degli eletti a favore del documento approvato il 22 ottobre dal comitato direttivo di Scelta civica. Sente come positiva anche la condivisione “della visione ideale e politica sulla quale Scelta Civica è stata fondata” e dell’appoggio “forte e costruttivo, di stimolo e non remissivo” al governo Letta.
Sulla base di queste considerazioni, Monti augura buon lavoro al movimento-partito, “fiducioso che vorrete adoperarvi per rafforzare sia la coesione interna di Scelta Civica, sia l’affermazione chiara della sua peculiare ed autonoma identità, anche attraverso una maggiore incisivita’ delle posizioni del nostro Movimento nel Governo, nel Parlamento e nell’opinione pubblica”. Di Udc non parla, ma nel discorso dell’identità è facile vedere un “No” netto al partito indistinto sotto le insegne del Ppe. E’ questa, secondo Monti, l’unica strategia possibile per Sc “se vogliamo evitare che un grigiore indistinto delle posizioni freni l’opera ormai urgente di trasformazione dell’Italia, senza la quale cadremmo davvero nel populismo e in una devastante instabilità”.
Gabriele Maestri