Giovedì di coppa dolceamaro per le italiane impegnate in Europa League: la Fiorentina se la ride mentre strapazza i rumeni del Pandurii mentre la Lazio piange la scomparsa del gol e pareggia contro l’Apollon. Due squadre alla prova con loro stesse: da una parte i viola devono confermare il proprio salto di categoria ed elevarsi anche in Europa dopo aver domato la Juventus, dall’altra parte i biancocelesti provengono da un’imbarazzante sconfitta contro l’Atalanta in campionato. La voglia di vincere è comunque tanta ma a Montella serve per convincere e a Petkovic serve per tornare a sognare.
Pesano le assenze di Klose, di Candreva e di Lulic in casa Lazio ma Petkovic punta tutto su Ederson, Keita e Floccari sperando di riuscire a ritrovare la via della vittoria. Le sensazioni, fin da subito, sono buone: l’Apollon si chiude nella propria metà campo e pressa il portatore di palla in maniera asfissiante. Nonostante ciò la Lazio trova gli spazi con discreta semplicità e piovono le occasioni da gol. La pioggia trova però un terreno impermeabile: Ederson incorna male e spedisce alle stelle con la porta vuota ad un metro di distanza e, al quarantesimo, Hernanes, dopo essersi liberato di Stylianou, calcia a lato con la porta sguarnita. I biancocelesti monopolizzano il gioco ma a nulla valgono i numerosi tentativi anche da parte di Floccari, Ledesma e Cana. Le squadre tornano negli spogliatoi con le reti inviolate.
Ad inizio ripresa è l’Apollon a mettere in difficoltà Floccari che rischia l’autogol su corner avversario ma la Lazio non si intimorisce e riparte. La porta di Vale viene letteralmente bersagliata da Gonzalez e Novaretti che, però, non riescono a valicare la trincea cipriota. La Lazio si demoralizza mentre l’Apollon conquista fiducia e crea un paio di occasioni con Papoulis e Roberto. Petkovic inserisce Perea e Felipe Anderson che suona la carica per la battaglia finale per poi ritirarsi viste le clamorose occasioni da gol sprecate nuovamente da Hernanes e da Ederson. Rimane ancora il tempo per vedere una pericolosa ripartenza dei ciprioti e l’arbitro fischia tre volte. La partita finisce 0 a 0. Sarebbe curioso capire come Petkovic, che ha la fama di ottimo psicologo, riuscirà a far tornare fiducia ai propri attaccanti.
Montella propone una Fiorentina senza italiani ed applica un turnover molto pesante lasciando in panchina Rossi e scontando la squalifica di Pizzarro oltre che gli infortuni di Gomez ed Ambrosini. L’attacco viola, invece, poggia tutto sulle spalle di Matos e del giovane Iakovenko supportati da Joaquin.
Inizia lo spettacolo al franchi ed i rumeni si rendono subito pericolosi nel primo quarto d’ora arrivando ad impegnare anche Neto. La viola, in versione diesel, entra in temperatura ed inizia il vero show: al 26’ Joaquin si beve due difensori, facendo venir loro un lieve capogiro, scarta il portiere Stanca ed insacca. La Fiorentina non cala il ritmo sapendo che il momento è propizio per tornare a colpire. Detto fatto: dopo appena otto minuti è Matos a siglare il secondo gol dei padroni di casa riuscendo, dopo aver danzato con Stanca e Christou, a trovare lo spiraglio per piazzare il pallone.
Solo con due gol di scarto la Fiorentina si concede di rifiatare ma il Pandurii non riesce a rendersi pericoloso; termina così la prima frazione di gioco. Inizia il secondo tempo ed i rumeni continuano a non trovare gli spazi per incidere e la Fiorentina risale in cattedra. Fa il suo ingresso sul terreno di gioco anche Cuadrado (al posto di Matos) che mette il sigillo alla partita con una staffilata angolata che buca la rete e, di fatto, chiude il match anche se i viola, ancora con Cuadrado e con Iakovenko, arrivano a sfiorare il 4 a 0. Il match si conclude ed arriva la terza vittoria in tre gare di Europa League per la formazione dell’aeroplanino Montella che fra due settimane, in casa del Pandurii, potrebbe già festeggiare la qualificazione alla fase finale.