Sondaggio Tecné per Sky Tg24: boom del M5S, arretra il PD e il centrodestra torna in vantaggio
25 ottobre 2013 – Come ogni settimana, il venerdì è il giorno del sondaggio realizzato dall’istituto Tecné per Sky Tg 24 e in questi giorni caratterizzati dal tentativo del Presidente Giorgio Napolitano di aprire un tavolo di discussione per il superamento dell’attuale sistema elettorale, famoso col soprannome di “Porcellum”, i risultati del sondaggio ci mostrano una situazione particolarmente simile a quella delle elezioni dello scorso febbraio. Infatti è minima la distanza fra le due maggiori coalizioni, con il centrodestra che questa settimana accreditato del 32,4% – pur perdendo lo 0,6% – supera il centrosinistra, che in sette giorni dal 33,2% crolla al 31,5%, mentre il Movimento 5 Stelle balza al 24,1% (+2,1%) riavvicinandosi ai valori toccati alle ultime politiche. Sempre fra le coalizioni, perde terreno il centro al 6,3% (-0,4%), mentre la sinistra radicale avanza dal 3,5% al 3,9%.
Guardando ai singoli partiti, chi subisce la flessione più importante è il Partito Democratico che passa dal 28,8% al 27,2%. Arretra di qualche decimale anche il PDL/Forza Italia che con il 24,2% (-0,4%) è ormai raggiunto dal movimento di Beppe Grillo, la forza politica che come detto guadagna maggiormente in quest’ultima settimana. Non significati la variazione di SEL al 3,7%, mentre nell’ambito del centrodestra la flessione della Lega Nord che dal 4,5% scende al 3,9% è in parte compensata dal segno “più” di Fratelli d’Italia al 3,2% (+0,4%). Al centro, infine, il crollo di Scelta Civica, passata dal 4,4% al 3,2% dopo le dimissioni di Mario Monti, sembra andare a vantaggio dell’UDC che in una settimana guadagna lo 0,8% e si attesta al 3,1%.
Cresce ulteriormente e sfiora ormai la metà dell’elettorato l’area del “non voto” e degli indecisi, ora al 49,3% (+0,4%). Dopo il varo della legge di stabilità, che ha ricevuto critiche anche all’interno dei partiti di maggioranza, il sondaggio Tecné evidenzia riflessi negativi anche per il Governo Letta, per il quale i giudizi positivi scendono dal 49,3% al 48%.