Renzi consiglia Bindi “Rinunci all’indennità dell’Antimafia”
Rosy Bindi è stata, insieme a Franco Marini, Massimo D’Alema, Pier Luigi Bersani, uno dei dirigenti Pd più bersagliati da Matteo Renzi. Non deve stupire quindi se il sindaco di Firenze torna a prenderla di mira dopo che è stata eletta alla presidenza dell’Antimafia. Lo fa a poche ore dall’apertura della quarta Leopolda, in un’intervista a Radio 24.
“Rosy Bindi – dice il sindaco – non deve dimettersi dalla presidenza dell’Antimafia, ma dia un segnale politico rinunciando all’indennità di 3000 euro al mese che le spetta per questo ruolo”. Poi, in aggiunta, ha suggerito all’esponente del Pd di rinunciare alla nomina di nuovi consulenti all’Antimafia e di “aprire invece un ufficio a Reggio Calabria dove potrebbe andare ogni settimana per impegnarsi ancora di più contro la criminalità”. Uno zelo che sicuramente alla Bindi non piacerà.
Renzi si è poi dedicato a rispondere a chi, come Cuperlo, gli ha detto di scegliere un solo ruolo: o sindaco o segretario, non tutti e due. “Cuperlo e gli altri dicono che non è possibile fare il segretario e il sindaco. Però è possibile fare il segretario e il parlamentare, perchè l’idea è che il sindaco lavora e il parlamentare no”. “L’indennità del segretario del Pd con me sarà zero – promette Renzi che poi si lascia andare ad un commento piccato – L’indennità del sindaco è di quattromila euro, del parlamentare 12mila. Se mi si dice che lo faccio per soldi, si sappia che un parlamentare prende quattro volte il sindaco”
Non manca una critica al governo Letta “Ho grande rispetto per il metodi di lavoro di Enrico Letta, ma credo che la sua metafora sul cacciavite dovrebbe essere sostituita con quella del Caterpillar per fare gli investimenti”. Secondo Renzi non sarà semplice cambiare la legge di stabilità in Parlamento “perchè per ogni cosa ci si dovrà mettere d’accordo con Brunetta”.
Andrea Turco