Gli anticipi del sabato sorridono alla Sampdoria e all’Inter. I blucerchiati, contro l’Atalanta, festeggiano il primo successo casalingo della stagione e, dopo la vittoria contro il Livorno al Picchi, fuggono dalle sabbie mobili della zona retrocessione. In serata l’Inter di Mazzarri batte il Verona del grande ex Andrea Mandorlini e regala a Thohir la prima vittoria della sua era. Aspettando l’indonesiano a San Siro, i nerazzurri sorpassano proprio i veronesi in classifica e si portano a ridosso delle grandi.
Qui Genova. Delio Rossi vuole portare la Samp in quartieri più tranquilli della classifica, dopo un inizio davvero difficile, e schiera un 3-4-1-2 con Eder e Gabbiadini chiamati a trafiggere la porta atalantina. Per Colantuono, dopo la bella vittoria contro la Lazio, emergenza centrocampo, con Brienza chiamato a sostituire Bonaventura, e in difesa rientra Yepes.
Il primo tempo è di marca atalantina, con i blucerchiati poco pericolosi davanti e costretti a subire il pressing degli ospiti. I bergamaschi, quasi allo scadere della prima frazione di gioco, vanno addirittura vicinissimi al goal: cross di Raimondi per Cigarini che colpisce di testa ma la palla si stampa sulla traversa. Si va al riposo tra i fischi del Ferraris.
Un’altra Samp. La sfuriata del tecnico scuote gli animi dei giocatori blucerchiati che dopo nemmeno un minuto sfiorano il goal con Gabbiadini, ma il pallone va fuori di un niente. Al 10’ la Samp passa: su calcio d’angolo, il giovane difensore tedesco Mustafi, colpisce di testa, Cigarini sfodera dal suo repertorio un salvataggio da pallavolista, ma il pallone entra lo stesso in rete. L’arbitro, Irrati di Pistoia, mostra il cartellino rosso al giocatore atalantino, ma poi torna sui suoi passi e, anziché espellerlo ed assegnare il calcio di rigore, convalida il goal ai blucerchiati: è 1 a 0. L’Atalanta, comunque, dopo pochi minuti, rimarrà in dieci per un brutto fallo di Nica su Eder, letteralmente scatenato. Il giocatore brasiliano al 22’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, fa partire un bel tiro, ma Consigli è bravo a deviare. Quasi allo scadere dei 45’ regolamentari arriva l’unico brivido per la porta sampdoriana con Denis che si ritrova il pallone tra i piedi ma sbaglia. Dopo 3’ di recupero, arriva il triplice fischio che fa esultare lo stadio genovese.
Tanti goal, ben sei, ma poco spettacolo a San Siro, per Inter-Verona. Davanti a 43 mila spettatori, i nerazzurri sono più concreti che belli, ma rendono lo stesso piacevole la nottata di Thohir. Il tycoon indonesiano in settimana aveva sorpreso tutti, interisti e non, per aver collocato tra i suoi migliori giocatori interisti di sempre Nicola Ventola. L’attaccante barese di sicuro non è stato uno dei tanti oggetti misteriosi del periodo morattiano, ma da lui ci si aspettava molto di più.
Che inizio shock per il Verona. Al 9’ l’Inter passa in vantaggio: Jonathan riceve il pallone da calcio d’angolo e lascia partire un tiro al volo per nulla pericoloso. Sulla traiettoria, però, c’è Moras che devia e spiazza il proprio portiere. 3’ dopo arriva il raddoppio in un modo assai rocambolesco. Calcio d’angolo, Guarin a pochi metri dalla porta va a botta sicura ma, quasi sulla linea, c’è Jorginho che compie un mezzo miracolo. Peccato che la sua respinta vada addosso a Palacio per il 2 a 0. Il Verona non ci sta e Martinho alla mezzora accorcia le distanze, entrando prepotentemente in area nerazzurra e battendo Carrizo. Al 37’ Nagatomo entra in area veronese, ma il suo elegante tiro trova il palo: c’è Palacio che, con un tiro sporco, serve un assist a Cambiasso che non può far altro che insaccare. Si va negli spogliatoi con l’Inter avanti.
E’ una serata fortunata per l’Inter. Al 55’, ancora da un calcio d’angolo nasce la quarta rete nerazzurra: dopo una serie di batti e ribatti, è l’ex Napoli, Rolando, a trafiggere Rafael. Una serata da dimenticare per il portiere gialloblu vittima delle disattenzioni del reparto difensivo. La rete più bella della serata arriva al 70’ quando Luca Toni, in versione assist man, serve Romulo che entra in area e lascia partire un angolato rasoterra. Fino al triplice fischio, la partita non dirà più nulla.
Da segnalare, infine, la continua polemica della tifoseria nerazzurra verso le nuove regole federali in materia di discriminazione territoriale. Si va verso una chiusura della curva.