La stretta di mano tra Dario Franceschini e Matteo Renzi, alla fine dell’intervento di quest’ultimo alla Leopolda, dice più di mille parole. E certifica quanto già si sapeva. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento insieme ai suoi fedelissimi appoggerà la candidatura del sindaco di Firenze alla segreteria del Pd. E nell’intervista concessa a SkyTg24, Franceschini conferma di essere in totale sintonia con Renzi. “Sono d’accordo con lui. Mai più larghe intese. Proprio facendo parte di questo governo, sono consapevole che è una fase transitoria”. “L’attuale governo- ha aggiunto – è un esecutivo di servizio, senza cercare applausi. Non è un laboratorio per preparare qualcosa di centrista, nulla di tutto questo”.
Cambiare gruppo dirigente Pd – Franceschini si dice d’accordo anche sul ricambio del gruppo dirigente del Pd. “Bisogna farlo ma in modo non traumatico. E’ importante che chi è chiamato a guidare il partito abbia poi il sostegno degli altri. Non dobbiamo ripetere gli errori del passato”. Inoltre “chi è chiamato a guidare il partito abbia il sostegno di tutti”.
Centrodestra ad un bivio – Per il ministro “le vicende di questi giorni dimostrano che il centrodestra è a un bivio: ovvero se il vuoto lasciato dal dopo-Berlusconi sarà colmato da una nuova forza anomala populista o da una forza europea che faccia riferimento al Ppe”. Una cosa è certa: il governo non cadrà. “Il governo dura, c’è il tempo per fare le riforme come ci ha chiesto il presidente della Repubblica. Renzi nel suo intervento ha spazzato via tutti i sospetti su cosa vuole fare”.
Andrea Turco