Verso Forza Italia: confronto aperto

Pubblicato il 27 Ottobre 2013 alle 18:12 Autore: Gabriele Maestri

Lungi dall’avere davvero calmato le acque all’interno del Pdl, in procinto di essere “svuotato” a vantaggio del ritorno di Forza Italia, Silvio Berlusconi assiste ancora a dichiarazioni di segno diverso sull’opportunità di tornare alla vecchia sigla azzerando tutte le cariche, sullo spirito con cui si affronta il passaggio e sulla continuità dell’appoggio al governo.

Sul punto la discussione ormai è avviata e nelle prossime settimane si dovrà arrivare a una sintesi. Che potrebbe portare anche a una scissione (parlamentare, prima che partitica) oppure potrebbe veder convivere anime diverse all’interno dello stesso partito. Da qui fino all’8 dicembre, comunque, c’è tempo e le occasioni di dialogo e confronto non mancheranno: quelle per le polemiche, neppure.

berlusconi incandidabilita magistrati attaccano debolezza politica

Pera: “Forza Italia rinasce già morta”

Un partito diviso tra il “temperato moderatismo Dc” di Alfano e lo spezzone debole di Berlusconi: è così che Marcello Pera, già presidente del Senato in quota Forza Italia, vede il ritorno alla vecchia sigla. “E’ un paradosso: Forza Italia muore nello stesso giorno in cui rinasce, non vedo più la carica innovativa che ha caratterizzato il partito fin dalle origini”. Per il filosofo la rinnovata Forza Italia non dovrà “ridursi” alla difesa di Berlusconi, ma dovrebbe avere “qualcosa per cui valga la pena di lottare”. “Ora – nota – il Paese è costretto a scegliere tra il dc Renzi, che mi ricorda tanto Fanfani, e il dc Alfano, che mi ricorda molto De Mita. Ma i protagonisti di oggi sono molto più deboli”.

Marcello Pera

De Girolamo: “Berlusconi non vuole epurare nessuno”

Non crede che il Cavaliere imporrà degli aut aut nel nuovo partito Nunzia De Girolamo, ministro dell’Agricoltura. “Un partito nasce da un’idea, non da un’epurazione, lontana dal modo di pensare di Berlusconi. Troppe manie di protagonismo, troppi cattivi consiglieri, che al presidente non vogliono bene”. Per lei l’azzeramento non riguarda solo Alfano, ma tutti quanti, compresi i coordinatori e i leader locali: la rinascita di Forza Italia non nasconde regolamenti di conti. “Se l’obiettivo di alcuni è far cadere il governo, lo dicano subito. Al Consiglio nessuno metterà in discussione Berlusconi, con Alfano ci presenteremo con un documento con la nostra idea di partito e il nostro progetto per l’Italia. Su quello ci misureremo”.

Nunzia-De-Girolamo

Carfagna: “Alfano non ascolti chi vuole superare Berlusconi”

“Alfano non si faccia tirare per la giacca da qualcuno che mira solo ad andare oltre, a superare il Cavaliere”. E’ questo il messaggio centrale lanciato dalla deputata Mara Carfagna, che vede la decisione dell’ufficio di presidenza del Pdl come “riconoscimento della leadership di Berlusconi”. E il sostegno al governo, per lei, non è ad ogni costo: “La stabilità è una priorità e un valore, ma solo se è utile ai cittadini, se si fanno tre riforme: fiscale, istituzionale e della giustizia. Abbiamo preso un impegno coni nostri elettori e non abbiamo nessuna intenzione di tradirlo”. Domande sull’ineluttabilità della scissione non ne vuole: “Chiedetelo a chi la minaccia se non si rispetta un certo assetto organizzativo. Il paese è allo stremo e c’è chi pensa ancora alle poltrone?”

mara carfagna

Brunetta: “Cambiare la legge stabilità o subito ritorno a voto”

“O cambiano profondamente la legge di stabilità ed evitano la decadenza di Berlusconi, o le larghe intese sono finite, e si va a votare”. Sembra non avere dubbi il capogruppo Pdl a Montecitorio Renato Brunetta. Ma non gli si parli di falchi: “Basta con questa storia. Io sto con gli italiani, che non vogliono pagare i 30 miliardi dell’Imu di Letta, 6 in più di quella di Monti, e non vogliono la violenza dell’espulsione dalla politica del leader di uno dei due partiti di maggioranza relativa. Basti vedere la reazione entusiasta della Rete alla nostra decisione di tornare a Forza Italia”.

brunetta renato

Palma: “Spero che gli estremismi si compongano”

C’è anche chi cerca di gettare secchiate d’acqua sul fuoco che cova, come l’ex ministro della giustizia Francesco Nitto Palma: “La situazione interna al Pdl è molto meno drammatica di quanto si legga sui giornali. La concentrazione di poteri in mano al presidente e’ prevista dallo statuto. L’8 dicembre, al consiglio nazionale, ci sara’ il passaggio a Forza Italia, e poi si potrà lavorare per l’unità. Mi auguro che gli estremismi si compongano”. E sulla possibilità che al posto di Silvio Berlusconi si candidi la figlia Marina, commenta: “Valuteremo, quando la questione si presenterà”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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