Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova entusiasmante puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!
Spread alti questa sera. Così come la tensione: il comunicato di Napolitano chiede un cambio di passo alla politica. E cercheremo di assistere alle prove generali di questo cambio di passo questa sera, nel corso del programma del martedì condotto da Giovanni Floris.
Scende in campo per il governo, e per la prima volta dalla sua nomina a ministro, la responsabile delle politiche comunitarie Anna Maria Bernini. La maggioranza invece punta sull’usato sicuro: Maurizio Lupi, il mastino di Cl, dovrà difendere a spada tratta il governo Berlusconi.
E l’opposizione? Risponde con Tonino Di Pietro che ha molto da dire considerando lo stallo del governo. Un vero mastino per il centrosinistra. E rispunta anche l’Api, con il suo presidente Francesco Rutelli.
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Il fronte sindacale sarà rappresentato dal segretario della Cgil Susanna Camusso, in cerca di sponde nell’universo confederale dopo le ultime esternazioni di Sacconi. Mentre il fronte industriale può contare su Luigi Abete, rappresentante di quel mondo bancario che oggi esce con le ossa rotta dalla giornata borsistica. Chiude il quadro l’economista Giacomo Vaciago.
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Tanta attesa, come ogni sera, per la copertina satirica di Maurizio Crozza.
21.07 Inizia la puntata! “Cronaca di una giornata terribile” inizia Floris: si mostra su un tabella il differenza tra i btp italiani e i bund tedeschi. Poi si passa ad analizzare l’ondata di vendite dei titoli di stato italiani. Insomma: dati drammatici a manetta. Il cartello 4 parla dell’inquietante “soglia di non ritorno”(sembra un romanzo di fantascienza). Finalmente però si passa dalla tragedia…alla commedia, con la lettera del premier ai cari “Herman e Josè Manuel Durao”. Si elencano poi le caratteristiche del piano di salvataggio per la Grecia, quello che verrà votato nel referendum annunciato oggi da Papandreu. Floris legge un paio di agenzie su Tremonti e Napolitano e poi presenta gli ospiti (e il libro di Lupi, scritto dopo un litigio in tv con la Bindi…). A sorpresa rispunta in studio Pigi Battista l’amico terzista! “Una puntata molto importante”, per Floris.
21.16 Inizia la copertina di Crozza! Parla di halloween e del costume da spread…Atene è una piccola Gardaland. Crozza propone la nomina di Giorgio Mastrota a governatore di Bankitalia (un endorsment a Renzi e alle sue amicizie nelle reti Mediaset?). “Mi dimetto o scherzetto?”, sembra affermare il premier.
Berlusconi preferisce venti punti G, al G20. Insomma: si deve dimettere.
Crozza prende poi di mira Rutelli chiedendogli se si sente più rottamato o un usato sicuro. Mandiamo lui al G20! Oggi Bersani e Napolitano avevano così colto la situazione drammatica che dialogavano in greco. “Siam mica qui a misurare il culo della Merkel…”.
21.20 Se Bossi vuole rassicurare i mercati si deve stare zitto. E’ questo il pensiero del comico genovese.
21.23 Imitando Zichichi, Crozza (ricordiamo: la prima imitazione del fisico è stata fatta da Ezio Greggio nel corso di una puntata del Drive In, non smetteremo mai di ricordarlo…) parla del Big Bang: Renzi è così giovane che sull’auto blu c’ha scritto bimbo a bordo. Il comico elenca tutta “la Finivest. Mancava solo il Gabibbo. Troppo rosso”. Giorgio Gori cita Martin Luther King, ma ci ha spappolato il cervello coi suoi programmi. Finale crepuscolare. E parte il servizio di Poggi, dove Berlusconi invita a raccontare storielle…
21.27 La barzelletta di Berlusconi agli stati generali con l’estero (sul palco c’erano Catia Polidori e Calearo) è tra le peggiori e meno divertenti mai sentite…sta veramente perdendo colpi, e lo si capisce dalle piccole cose. Come queste. Rassegna stampa giornalistica straniera sulle borse. E soprattutto interviste raccolte alla manifestazione dei pensionati Cgil, quelli che contano davvero a Corso d’Italia.
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[ad]21.29 Si passa poi, sempre nel servizio di Poggi, alla Uil con un intervista ad un cancelliere del tribunale di Milano. Quello caro al Premier. Poi si ritorna al comizio berlusconiano e alle sue celebri fasi sull’Euro poco affidabile. Poi si passa alla sede dell’Abi si commette un errore madornale: viene intervistato Federico Ghizzoni scrivendo che è il presidente dell’Unicredit…ma non era l’amministratore delegato!?!
21.31 Subito la parola passa Luigi Abete, presidente Assonime e Bnl: c’è un problema italiano e non bisogna sottovalutarlo. Si infervora, si appassiona. Pare un ragazzino alle sue prime esperienze politiche. Cita pure Mandrake. Lupi annuisce e osserva. Abete lancia privatizzazioni e liberalizzazioni, riprendendo temi della lettara di Montezemolo su Repubblica. Poi la parola passa alla Camusso…la politica non ha ancora parlato.
21.34 Per il segretario della Cgil l’Italia registra un deficit di credibilità e dire che l’euro non è una moneta giusta, dopo quella letterina agli amici di Bruxelles, non è stato il massimo. La Camusso punta il dito sulla crescita della diseguaglianza nel paese. La Bernini ora dovrà difendere il governo. E subito evidenzia una tempestiva risposta da parte dell’esecutivo.
21.37 Mentre la Bernini parla Abete tende a dissentire…per la titolare di piazza Nicosia questo è l’inizio di un percorso. Abete non ci sta proprio: c’è un problema europeo ma anche italiano e il governo che fa?
21.39 La Bernini è costretta a replicare al presidente Bnl e interrompe il sodale Maurizio Lupi. Ma non è ancora tempo per la politica, tocca ai tecnici (preparazione del governo Monti): parla Vaciago che cita l’inesistenza formale della lettera del premier sul sito del governo italiano. L’insigne economista cita tutti i documenti sul tema ripresi sul web. E’ un vero e proprio nerd questo economista! E cita pure Tarantelli!
21.44 Floris fa una domanda a Lupi citando una lettera firmata tra l’altro da Prodi, Amato e il mitico Quadro Curzio (tra i papabili per la Banca d’Italia nel dicembre 2005). Lupi inizia a fare un discorso sistemico sull’altalenarsi dei mercati. Cita la franco-belga Dexia e la debolezza del sistema bancario continentale. Lupi dice ad Abete: “Lei non faceva l’ambulante quando si è consolidato il debito pubblico!”
“Ma lei sta fuori!” Urla Abete “ma da quanto tempo fa politica? Dal 2001? Io da oggi!”.
La puntata si riscalda!
Abete cita la lettere di Confidustria nel 1995, quella del governo Dini.
Promette scintille.
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Per Rutelli è il tempo della pacatezza: l’ex sindaco del resto è stato a in Germania. Un posto che stimola pacatezza di questi tempi.
21.54 Rutelli chiede di staccare la spina a questo governo. E vai col governo di salvezza nazionale. LaBernini è venuta qui per ascoltare. “Abbiamo gestito l’emergenza a partire dall’estate del 2011”…infatti la crisi è partita nel 2008. Il ministro delle politiche comunitarie attacca la foto di Vasto e ricorda che uno dei fondatori del Pd ha lasciato il Pd…si riferisce ad Agazio Loiero.
La puntata è cosi calda che Floris manda la pubblicità interrompendo la rissa tra il ministro e il molisano.
21.50 Per Di Pietro il governo non nulla da dare al paese. Prende applausi. Il clima gli è favorevole. Per il leader IdV bisogna andare alle elezioni al più presto. E un ipotetico governo tecnico deve lavorare su riforma economica ed elettorale.
E scopriamo grazie ad un quiz transalpino che “Forza Gnocca” in francese si dice “Allez Minette”…ora si spiegano molte frequentazioni ad Arcore…
22.07 Pigi Battista riprende la parola ed evidenzia la differenza tra un esecutivo con o senza Berlusconi. La Camusso sarà contenta di un governo senza Berlusconi intenzionato a liberalizzare e ad intervenire sul sistema pensionistico? Ma ora è il tempo…di altri cartelli! Ma è quello sulla Grecia! E’ stato già mandato in onda! Mai la politica ha parlato così poco dopo un’ora di trasmissione, visto che oraVaciago parla delle riforme intraprese dalla Spagna. Ma pronuncia male il nome di Mariano Rajoy…
22.01 Riparte il programma dopo la pubblicità! Floris annuncia i nomi dei partecipanti al vertice serale a Palazzo Grazioli: spicca il nome di Rotondi.
Ma la parola passa subito a Pigi Battista l’amico terzista che segnala le criticità del debito pubblico nel nostro paese. Subito però viene interrotto da Floris che lancia un servizio sull’impopolarità del premier all’estero… un tema nuovo! Clamorosa la parte sugli sgommati francesi.
22.13 Il servizio di Paola Baruffi sul pubblico impegno rischia di essere soporifero: c’è gente che smista la posta al ministero dell’economia e gente che collezione legna a casa per risparmiare sul gas.
Approfittiamo del servizio non entusiasmatene per la nostra…NOTA DI COLORE!
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[ad]Giovanni Floris mantiene il suo solito abbigliamento classico, ma stavolta con qualche variante sul tema: giacca blu scura al posto del solito gessato, e cravatta blu scura con decorazioni color salmone. Luigi Abete, da buon rappresentante del mondo delle aziende, presenta il solito look da Confindustriale basato su un abbigliamento molto classico, nel suo caso a base di giacca scura, camicia bianca e cravatta blu scuro con pallini arancioni. Unica nota disordinata, il colletto, messo decisamente male, forse a causa della fretta. Antonio Di Pietro presenta una giacca nera, camicia bianca e la classica cravatta dell’Italia dei Valori (iniziamo a chiederci se ne possiede altre). Pigi Battista presenta sotto giacca e cravatta un’insolita camicia jeans, mentre Maurizio Lupipresenta un abbigliamento classicissimo. Rutelli, con camicia a righe e giacca e cravatta verdi potrebbe lasciar intendere un suo ritorno all’antica militanza ambientalista. Susanna Camusso, da brava sindacalista cigiellina, sotto alla giacca nera presenta un maglione rosso, mentre la Bernini presenta una camicetta bianca. L’economista Vaciago, invece, indossa una camicia azzurra, cravatta rossa scura e giacca grigia.
“Entro il prossimo ministro… pardon, entro il prossimo mese” afferma Floris un pochino emozionato.
22.18 Finisce il servizio e la parola passa a Rutelli. Non si può andare avanti con un governo “delle sole sinistre?” Intanto la presidente del XVII° municipio di Roma, Antonella De Giusti, e la consigliera municipale, Francesca Elia, annuiscono sedute dietro al Presidente di API. Del resto giocano in casa. Comunque… il governo non è in grado di far nulla.
Rutelli torna old style e cita il tentennamento italiano sulla Libia, mentre Floris minaccia di “premere un telecomando” per zittire il ministro Bernini.
22.26 Dopo dei cartelli sulla lettera della Bce (su questo tema vi rimandiamo al nostro pezzo di ieri) laBernini afferma che una coalizione alternativa al centrodestra così poco omogenea dovrebbe subito scontrarsi su questo argomento. E cita la legge sulla concorrenza, quella che illuse le aspirazioni liberiste dell’onorevole Della Vedova.
22.28 La Camusso ci copia e ricorda come la crisi sia iniziata nel 2008. Il segretario della Cgil si scontra con Battista in quanto aveva è accusato le mosse del governo di essere “terziste”. Vabbè…
Abete cita il 19 settembre del 1992, quando c’era il governo Amato e lui era presidente della Confindustria (bei tempi!). La Bernini lo interrompe “così siamo pari e patta”. So ragazzi…
Il presidente Bnl confonde il consiglio dei ministri con un cda… ma del resto il cdm è il cda di tutti gli italiani. Tvb.
L’ex ministro chiede una maggioranza allargata, mentre il sole sulle cinque terre sta tramontando. “Non si può andare avanti in agonia”.
22.34Mentre Lupi si lamenta perché noi “stiamo in silenzio” Floris lancia una di quelle chicche che fanno impazzire noi termometri: un’ intervista Claudio Scajola direttamente da Imperia.
22.36 Lupi cita subito De Gasperi e la sua frase sulla differenza che intercorre tra i politici e gli statisti. Riecheggia quella frase de “Il Divo” di Paolo Sorrentino quando Andreotti afferma davanti alla giunta per le autorizzazioni a procedere “Lasci stare De Gasperi”…
22.40 Lupi parla ma Floris abbassa l’audio in studio e ricomincia coi suoi soliti cartelli: questa volta si parla di piano Sud. Ma poi ritocca ad Antonio Di Pietro “se mi fanno parlare un attimo”. E’ contro la lettera della Bce, ma solo in qaunto presa come Vangelo solo perché scritta da Draghi e Trichet. E come sempre storpia il nome di Battista in Battisti (con tanto di precisazione puntigliosa da parte dell’amico terzista).
22.43 Di Pietro punta sui ritocchi ai costi della politica mente Floris da una sua interpretazione alla lettera della Bce.
Vaciago cita Jurgen Stark. Supponiamo che la Bernini citerà Deleuze.
22.48 “La interrompo professore per dare la linea ad una splendida pubblicità” afferma Floris. Poi cita l’ex coordinatore forzista Roberto Antonione (uno dei primi supporter dell’epica Lista Per Trieste) che ha lasciato in giornata il gruppo della PdL alla Camera. Ora consigli per gli acquisti.
22.52 Riprende la puntata! Con un servizio sulla controversa vicenda del Ponte sullo Stretto. I cittadini sono imbufaliti. E ci riviene in mente la polemica del 17 maggio 2006, quando nel primo giorno del governo Prodi II, al Quirinale già si litigava sul ponte tra Di Pietro, Pecoraro Scanio e l’ex ministro dei trasporti Alessandro Bianchi.
(per continuare la lettura cliccare su “5”)
22.59 Finisce il servizio e Floris da la parola a Susanna Camusso. Che chiede i pagamenti in contante fino a 500 euro. Misure per la gioia di Alessandro Sallusti. E riviene in mente l’euro di carta del parlamentare europeo aennino Franz Turchi.
23.07Ma lo scontro inizia quando si parla di Marchionne! Di Pietro scalda gli animi ma Floris passa la palla a Pigi Battista. Il vicedirettore del Corriere della Sera cerca di mettere il dito nella piaga sulle contraddizioni della sinistra su questa benedetta lettera dall’Eurotower. Di Pietro si arrabbia “lei pensa di avere sempre ragione”.
23.09 Ma è scontro Di Pietro-Battista, e allora Floris chiama in causa Vaciago. “Ma solo per uscire dall’impasse”. “Guardi” afferma Vaciago “domani lo spread aumenta ancora”. Allegria!
***Intanto, alle undici passate, vi segnaliamo in trasmissione l’assenza di esponenti del Pd. Ce ne siamo resi conto solo ora***
23.12 La Bernini però continua a parlare del ponte sullo stretto ed elenca una serie di città a caso.
23.16 Mentre la Bernini si aggrappa ai numeri come gli ubriachi ai lampioni (cit. Mark Twain che cita Romano Prodi) Rutelli cita Berlusconi e il suo “se uno ha un amore dall’altra parte dello stretto potrà raggiungerlo anche alle 4 di notte”. Quanti innamorati ci sono a Villa San Giovanni?
23.18 Rutelli evidenza che oggi come oggi paghiamo una tassa sulla permanenza al governo di Berlusconi, mentre Lupi invita gli altri a non interrompere… mentre scorrono i titolo di coda.
23.21 Riviene in mente una vecchia frase di una performance di Lupi a Ballarò in cui dichiarò la sconvolgente frase “Io possiedo un cane”. Oggi vuole invece ridurre il debito di 400 miliardi. Un po come Nenni voleva pareggiare il bilancio delle poste (nei manicomi dopo quelli che si credono Napoleone ci sono quelli che vogliono pareggiare il bilancio delle poste).
Floris ricorda “l’Italia migliore”, Sandro Usai, il volontario della Protezione Civile morto mentre cercava di aiutare le popolazioni della Lunigiana.
Ma oramai la puntata è finita. E giunge l”alè” di Floris. Dopotutto, domani è un altro giorno.
E ora è il momento…delle nostre pagelle!
LUPI – 5,5 – Nella confusionaria puntata di oggi, tiene il suo classico tono vigoroso che non sfocia mai sull’aggressivo, per quanto oggi, vista la situazione, fosse più deciso di altre volte. VIGOROSO
DI PIETRO – 6,5 – In una puntata in cui i tecnici sembrano avere più spazio del solito, i politici sembrano essere penalizzati da ciò. Ed un politico come Di Pietro, noto per il suo modo colorito, ne risulta alquanto ridimensionato, ma a fine puntate riesce a tirare fuori la sua classica grinta. DIESEL
BERNINI – 6 – La sua performance è vigorosa ma condizionata da un duello con Abete in cui è quest’ultimo a fare la parte del leone.ISOLATA
RUTELLI –6,5 – In una posizione di nicchia, decisamente meno in forma rispetto ai vecchi tempi in cui spadroneggiava sul palcoscenico di “Ballarò”. VECCHIA GLORIA
CAMUSSO – 5,5 – Isolata, non entra mai nel match. IN PANCHINA
ABETE – 7 – Tra i rappresentanti del mondo Confindustriale che ospitano spesso a Ballarò è probabilmente quello meno pacato, ma mai l’avevamo visto così scatenato, il tutto condito dal suo accento Romano. ALDO FABRIZI
BATTISTA – 5,5 – La classica prestazione di Pigi Battista, che non si sbilancia particolarmente. PIGI BATTISTA L’AMICO TERZISTA
VACIAGO – 7,5 – In una puntata in cui i tecnici hanno molto spazio, un uomo competente non può che avere una parte importante. LARIVINCITA DEI TECNICI
FLORIS – 7,5 – Tra i toni alti della puntata odierna, il conduttore non permette mai di superare un certo limite, pur lasciando anche agli ospiti più scatenati. Una notevole prova “d’arbitraggio”. COLLINA
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