Ballarò minuto per minuto 1/11/2011 [diretta]
[ad]Giovanni Floris mantiene il suo solito abbigliamento classico, ma stavolta con qualche variante sul tema: giacca blu scura al posto del solito gessato, e cravatta blu scura con decorazioni color salmone. Luigi Abete, da buon rappresentante del mondo delle aziende, presenta il solito look da Confindustriale basato su un abbigliamento molto classico, nel suo caso a base di giacca scura, camicia bianca e cravatta blu scuro con pallini arancioni. Unica nota disordinata, il colletto, messo decisamente male, forse a causa della fretta. Antonio Di Pietro presenta una giacca nera, camicia bianca e la classica cravatta dell’Italia dei Valori (iniziamo a chiederci se ne possiede altre). Pigi Battista presenta sotto giacca e cravatta un’insolita camicia jeans, mentre Maurizio Lupipresenta un abbigliamento classicissimo. Rutelli, con camicia a righe e giacca e cravatta verdi potrebbe lasciar intendere un suo ritorno all’antica militanza ambientalista. Susanna Camusso, da brava sindacalista cigiellina, sotto alla giacca nera presenta un maglione rosso, mentre la Bernini presenta una camicetta bianca. L’economista Vaciago, invece, indossa una camicia azzurra, cravatta rossa scura e giacca grigia.
“Entro il prossimo ministro… pardon, entro il prossimo mese” afferma Floris un pochino emozionato.
22.18 Finisce il servizio e la parola passa a Rutelli. Non si può andare avanti con un governo “delle sole sinistre?” Intanto la presidente del XVII° municipio di Roma, Antonella De Giusti, e la consigliera municipale, Francesca Elia, annuiscono sedute dietro al Presidente di API. Del resto giocano in casa. Comunque… il governo non è in grado di far nulla.
Rutelli torna old style e cita il tentennamento italiano sulla Libia, mentre Floris minaccia di “premere un telecomando” per zittire il ministro Bernini.
22.26 Dopo dei cartelli sulla lettera della Bce (su questo tema vi rimandiamo al nostro pezzo di ieri) laBernini afferma che una coalizione alternativa al centrodestra così poco omogenea dovrebbe subito scontrarsi su questo argomento. E cita la legge sulla concorrenza, quella che illuse le aspirazioni liberiste dell’onorevole Della Vedova.
22.28 La Camusso ci copia e ricorda come la crisi sia iniziata nel 2008. Il segretario della Cgil si scontra con Battista in quanto aveva è accusato le mosse del governo di essere “terziste”. Vabbè…
Abete cita il 19 settembre del 1992, quando c’era il governo Amato e lui era presidente della Confindustria (bei tempi!). La Bernini lo interrompe “così siamo pari e patta”. So ragazzi…
Il presidente Bnl confonde il consiglio dei ministri con un cda… ma del resto il cdm è il cda di tutti gli italiani. Tvb.
L’ex ministro chiede una maggioranza allargata, mentre il sole sulle cinque terre sta tramontando. “Non si può andare avanti in agonia”.
22.34Mentre Lupi si lamenta perché noi “stiamo in silenzio” Floris lancia una di quelle chicche che fanno impazzire noi termometri: un’ intervista Claudio Scajola direttamente da Imperia.
22.36 Lupi cita subito De Gasperi e la sua frase sulla differenza che intercorre tra i politici e gli statisti. Riecheggia quella frase de “Il Divo” di Paolo Sorrentino quando Andreotti afferma davanti alla giunta per le autorizzazioni a procedere “Lasci stare De Gasperi”…
22.40 Lupi parla ma Floris abbassa l’audio in studio e ricomincia coi suoi soliti cartelli: questa volta si parla di piano Sud. Ma poi ritocca ad Antonio Di Pietro “se mi fanno parlare un attimo”. E’ contro la lettera della Bce, ma solo in qaunto presa come Vangelo solo perché scritta da Draghi e Trichet. E come sempre storpia il nome di Battista in Battisti (con tanto di precisazione puntigliosa da parte dell’amico terzista).
22.43 Di Pietro punta sui ritocchi ai costi della politica mente Floris da una sua interpretazione alla lettera della Bce.
Vaciago cita Jurgen Stark. Supponiamo che la Bernini citerà Deleuze.
22.48 “La interrompo professore per dare la linea ad una splendida pubblicità” afferma Floris. Poi cita l’ex coordinatore forzista Roberto Antonione (uno dei primi supporter dell’epica Lista Per Trieste) che ha lasciato in giornata il gruppo della PdL alla Camera. Ora consigli per gli acquisti.
22.52 Riprende la puntata! Con un servizio sulla controversa vicenda del Ponte sullo Stretto. I cittadini sono imbufaliti. E ci riviene in mente la polemica del 17 maggio 2006, quando nel primo giorno del governo Prodi II, al Quirinale già si litigava sul ponte tra Di Pietro, Pecoraro Scanio e l’ex ministro dei trasporti Alessandro Bianchi.
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