Roma: congressi Pd. Con una buona metà dei voti già espressi, la corsa per la segreteria romana del Partito Democratico procede secondo previsione: Cosentino, Giuntella, Zevi, Zabatta, rigorosamente in ordine di preferenze. Sono 61 su 115 i circoli che hanno già votato. In vantaggio con il 41,4 per cento c’è Lionello Cosentino: a sostenerlo Goffredo Bettini e l’area dei democratici vicina al sindaco Marino. L’ex senatore fa il pieno all’Esquilino e a Trionfale.
Segue a ruota il capogruppo Pd in I municipio, il ventinovenne Tommaso Giuntella. L’ex coordinatore delle primarie di Pier Luigi Bersani, sostenuto dai Giovani Turchi e dall’ex capogruppo democratico in Campidoglio Umberto Marroni, ha raccolto il 36,6 per cento. Tradotto in preferenze significa un distacco di poco superiore ai 350 voti rispetto a Cosentino.
Lontani come da pronostico gli altri due candidati: il renziano Tobia Zevi ottiene una buona percentuale a San Saba e a Trastevere ma si ferma complessivamente al 16,5 per cento. Lucia Zabatta dell’area Civati non va oltre il 5,4.
I circoli hanno tempo fino al 5 novembre per esprimere il proprio voto ma nessuno dei quattro sembra in grado di scavalcare quota 50 per cento: salvo stravolgimento dell’ultima ora, toccherò ai delegati indicare nell’assemblea romana il nome del prossimo segretario romano, scegliendo tra i primi due classificati.
Il gioco delle alleanze potrebbe pesare. E i voti raccolti fino ad ora da Tobia Zevi sembrano già il tesoretto sul quale cercare di mettere le mani. Zevi e Giuntella sono vicini nell’età e nella voglia di cambiamento, ma a dividerli la rotta che il Pd dovrebbe prendere a livello nazionale: Zevi sostiene la candidatura di Renzi, Giuntella è per Cuperlo. Ma anche Cosentino ha espresso il suo appoggio a Cuperlo. Insomma i giochi non sono fatti.
Nel frattempo, non sono mancati i soliti buontemponi. Su una scheda elettorale, il nome indicato per la segreteria di un circolo Pd è stato quello di Michael Bradley, il calciatore della Roma autore ieri del gol decisivo a Udine. Ma non si sono fatti attendere neppure i veleni. Sotto accusa l’aumento del numero dei tesserati, secondo alcuni anomali, secondo altri segnale di entusiasmo.
Nel circolo di via degli Abeti nel quartiere di Centocelle gli iscritti sono passati nel giro di pochi giorni da 120 a 190. Stessa storia a Trastevere. Nel circolo di Finocchio il numero di tessere è lievitato del 110 per cento.
Lucia Zabatta denuncia il fenomeno e all’attacco va pure Roberto Morassut, che siede nella commissione nazionale di vigilanza sul voto: “Forse bisognerebbe farsi qualche domanda quando una città dimezza i voti nell’elezione del suo sindaco ma cresce nel tesseramento. A Roma sento un rumore di fondo che non mi piace, sento lo sferragliare dei cingoli delle cordate. È ora di cambiare, non basta più solo denunciare: bisogna farla finita con un Pd prigioniero di pezzi organizzati che controllano tessere, nomine e preferenze elettorali”.
Interpretazioni diverse le danno gli altri tre candidati. Per Cosentino, Giuntella e Zevi l’incremento degli iscritti è il segno di una città che ha ritrovato la voglia di partecipare.