Tassa sulla casa, via alla discussione
In Parlamento continua la battaglia tra le forze politiche per la limatura dei dettagli della legge di stabilità. Principale campo di battaglia è la tassazione, per tutti troppo alta, sulla quale non si riesce a trovare un accordo.
Il campo di battaglia è ampio: le tasse sono alte in ogni campo, nei servizi e per la sanità e la scuola, sul lavoro e sui carburanti. Ma in parlamento la principale imposizione su cui si battaglia è quella sulla casa. L’abolizione delle imposte sugli immobili è il cavallo di battaglia del centrodestra di Silvio Berlusconi da più di 20 anni e la questione è al centro assoluto dello scontro politico.
Dopo la battaglia vinta sull’abolizione dell’Imu (confermata per la prima rata e in dirittura d’arrivo per la seconda), i ministri del Pdl stanno cercando in tutti i modi di evitare una nuova tassazione sulle proprietà immobiliari. Nelle scorse settimane ci sono state dichiarazioni di Brunetta, Capezzone, Gasparri, Berlusconi, tutte con lo stesso obiettivo: “Non abbiamo eliminato l’Imu per farla rientrare dalla finestra per il 2014, stiamo rischiando la tenuta del governo”.
Così, dall’iniziale proposta del governo. si procederà con le modifiche parlamentari orientate verso un radicale cambiamento. Dall’abolizione di Imu e Tares, come ormai è noto, è nata la Trise, che accorpa le tasse sulla casa e sui rifiuti: il nuovo tributo permetterà aumenti sensibili da parte dei comuni: visto che il limite massimo di aumento di aliquota è stato alzato di 0,1 punti.
E’ probabile che questi rincari ci saranno (sia sulla prima casa sia sulla seconda): per i comuni sarebbe un modo per incassare soldi e riprendere fiato. Ma, denunciano i rappresentanti di Confedilizia, la nuova tassa pesa sugli italiani per 72% in più rispetto alla vecchia Imu, abbattendosi in particolare sulle seconde case, ma contemporaneamente anche sulle prime.
Il ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi (Pdl), ha già annunciato che presenterà degli emendamenti, basandosi sulle indicazioni che “stanno arrivando dalle associazioni di categoria e dal Parlamento”.