Silvio Berlusconi e le donne, un binomio inscindibile ormai reso celebre dagli scandali sessual-gossippari del bunga bunga, a uso e consumo (sfrenato) dei media e delle aule giudiziarie. Senza contare che, in quest’ultima settimana, il chiacchiericcio di Palazzo e degli addetti ai lavori ha avanzato con insistenza la candidatura della donna più cara al Cavaliere, ovvero la figlia Marina, destinata a succedere prima o poi – nolente o volente – al padre.
Dall’altra parte, però, non c’è Matteo Renzi, possibile contendente della primogenita di casa Berlusconi in un ipotetico duello elettorale (ma sono soltanto supposizioni). Il vero ostacolo ai piani dei falchi berlusconiani potrebbe essere un’altra donna, un’attrice – a voler esser precisi –, che rischia di far passare brutti guai d’immagine al sempreverde leader del fu-Pdl-non-ancora-Forza-Italia (e scuserete l’espressione arzigogolata).
La storia di Michelle Bonev è nota a tutti: non è tanto famosa per le sue apparizioni sul piccolo schermo, quanto per l’ospitata al programma Servizio Pubblico. La testimonianza resa alla corte di Santoro&Co. – dopo un primo passaggio sul blog personale – l’ha fatta conoscere al pubblico, grazie alla sua denuncia (a misfatto compiuto) in diretta nazionale.
Per chi si fosse perso questo straordinario documento della storia della televisione italiana, la signora Bonev ha raccontato delle sue difficoltà lavorative: è riuscita a mandare in onda una sua produzione – la fiction Donne in gioco –, sulle reti Mediaset, soltanto dopo aver consumato un rapporto sessuale nel dopocena con l’ex presidente del Consiglio. Per dovizia d’informazione e in barba a qualsiasi codice deontologico, l’imprenditrice italo-bulgara ha fatto outing per conto della first lady di Arcore Francesca Pascale, in passato presunta amante della stessa Bonev.
Stamattina, in un’intervista rilasciata al Corriere, la pentita – appellativo che si è affibbiato da sola – ha confermato quanto detto a La7: “Sette mesi fa ho iniziato un percorso di autoanalisi che mi ha portato alla decisione di oggi: vivere nella verità”, ha precisato l’ex attrice. Mentre sulle famose cene di Arcore ha messo in guardia l’opinione pubblica: “Io ho fatto parte di quel sistema, e so quanto è pericoloso. Ti guardi intorno e vedi che così fan tutti”. Finché la produzione non riscuote l’agognato successo.
Poi l’ammissione: “All’inizio della carriera ho provato ad andare avanti solo col talento, ma presto mi hanno fatto capire che non basta. Il sistema funziona così: tu ti comprometti e ti danno quello che vuoi”.
Ma l’“autoanalisi” di Michelle Bonev tocca invidiabili picchi di etica: “Ho sempre pensato che i compromessi che accettavo facessero male solo a me, ora ho capito che fanno male all’intera comunità”. E ancora: “Prima di andare a Servizio Pubblico volevo parlare con Francesca e Silvio e far capire loro che non possiamo andare avanti così. Dopo una profonda analisi ho capito che era tutto sbagliato, volevo lo capissero anche loro”.
Il travaglio interiore c’è stato. D’altronde lo spazio televisivo è più salutare del lettino dello psicanalista e probabilmente più remunerativo. L’esperienza interiore serve a ritrovare finalmente se stessi. E un po’ di popolarità.