Sondaggio Ipsos per Ballarò, debole il passaggio a Forza Italia secondo gli elettori
30/10/2013 – Il sondaggio condotto da Ipsos per Ballarò si è occupato anche della situazione di Berlusconi, che ancora attende il voto sulla propria decadenza dalla carica di senatore ma è anche alle prese con i malcontenti di una parte del suo stesso partito.
Buona parte gli Italiani non ha dubbi nel dichiarare che sarebbe giusto se Berlusconi decadesse da Senatore. Il 62% degli intervistati da Ipsos crede infatti che non sia più giusto che l’ex premier sieda a Palazzo Madama con una condanna in terzo grado, mentre il 34% vorrebbe che mantenesse la sua posizione attuale. Riguardo al secondo tema connesso alla decadenza di Berlusconi, la scelta tra il voto palese e quello segreto per la votazione che escluderebbe il Cavaliere dal Senato, la maggioranza degli Italiani si schiera nuovamente in maniera piuttosto netta: ancora il 62% crede che il voto (che ancora non ha una data precisa, e potrebbe slittare anche oltre Novembre) si dovrebbe svolgere in maniera palese, con la resa esplicta del voto di ogni Senatore poiché riguarda l’applicazione della legge Severino e non la singola persona di Berlusconi, ma il 32% (quindi quasi un Italiano su tre) pensa al contrario che il voto segreto sia in questo caso necessario.
Riguardo alla scissione del Pdl minacciata dalle “colombe” del partito che non vogliono andare avanti con l’annunciato ritorno a Forza Italia, gli Italiani si schierano a favore di Alfano, che nel ritorno al partito che ha portato Berlusconi sul tetto della politica vedrebbe una minaccia per il Governo Letta nel quale lui ricopre un ruolo fondamentale. La maggioranza degli elettori PDL si schiera invece con Berlusconi, che vorrebbe un passaggio a Forza Italia più veloce possibile. Tra quest’ultimo elettorato è presente però una robusta minoranza del 40% che rimane con Alfano, mentre la minoranza dell’elettorato generale che sta con Berlusconi è più esigua, del 23%.
Nel complesso, il ritorno a Forza Italia è infatti visto negativamente dagli Italiani, con il 61% che lo liquida come una mossa politica debole e poco significativa, perché serve solo per il marketing del partito e non per la sostanza, mentre il 32% lo vede come un forte rilancio del più grande partito moderato.