Un’altra giornata critica nel centro di Roma. La città è infatti blindata a causa del corteo organizzato dai movimenti per la casa in concomitanza con la Conferenza straordinaria unificata dell’Anci.
Si sono registrati diversi scontri tra polizia e manifestanti, che hanno spinto per oltrepassare i blindati che presidiano via della Stamperia e alcuni di loro sono saliti sui mezzi delle forze dell’ordine tra i boati delle bombe carta. Da segnalare anche cassonetti rovesciati, lanci di uova e monetine e utilizzo di spray urticante contro gli agenti, che hanno reagito lanciano diversi lacrimogeni.
Il bilancio finale è di sedici feriti, tra cui quattro carabinieri e due donne trasportati in ospedale per ferite lievi o intossicazione da lacrimogeni. Mentre sono otto i fermati per gli scontri, che i carabinieri stanno identificando.
I manifestanti, tuttavia, promettono altri cortei. Queste le parole di uno dei leader della protesta: “Rimaniamo fino a che finisce la conferenza unificata. Poi prenderemo le nostre decisioni. Ma il 9 e il 10 novembre ci ritroveremo qui a Roma. Siamo pieni di rabbia. L’assedio è solo cominciato. La violenza la fa chi ci ha messo in queste condizioni. Io guadagno 1080 euro al mese. Non ce la faccio a mandare i figli a scuola. Uno si vede buttato per la strada, come è accaduto a una signora coi suoi tre bambini, e hanno usato sei blindati, diverse macchine e gli agenti in tenuta antisommossa, quella è la violenza, non la nostra”.
Si può cogliere, dunque,la portata del disagio abitativo presente in Italia (paese che da sempre vede la più alta percentuale di cittadini proprietari di immobili, ma che negli ultimi anni ha fatto registrare un’impennata di sfratti).
Ne è consapevole il governo che, per bocca del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha assicurato che “dal primo gennaio partiranno due fondi operativi per far fronte all’emergenza abitativa. Un primo sarà costituito da 100 milioni di euro, per il supporto del pagamento degli affitti per i non abbienti, l’altro invece verrà dotato di 40 milioni per le cosiddette morosità incolpevoli”.
Se Roma piange, Milano non ride. Nel capoluogo lombardo (e anche a Ravenna) è, infatti, in corso lo sciopero dei bancari: altissime le adesioni, tra l’85 e il 90% con conseguente chiusura del 92% delle filiali. “Questa – si legge in una nota della Federazione Autonoma Bancari Italiani – è la risposta della categoria alla scellerata disdetta del contratto nazionale di lavoro dei 309 mila bancari italiani”.
La percentuale, spiega il comunicato, è stata raggiunta “nonostante banche e gruppi bancari si siano rifiutati di accettare l’adesione allo sciopero dei dipendenti che avevano già programmato una giornata di ferie”.