“La mia scelta per la decadenza di Berlusconi è maturata da tempo”. Pier Ferdinando Casini dichiara pubblicamente, al Corriere della Sera, l’esito del suo voto a Palazzo Madama che dovrà stabilire la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Il leader dell’Udc, però, è uno dei tanti che descrive la vicenda come “costellata da troppi errori: da ultimo, quello gravissimo della votazione palese”.
Il primo, secondo Casini, è stato quello di “togliere ogni dubbio sulla retroattività della legge Severino” ma “l’errore del voto palese è ancora più grave” perché “’c’è prima di tutto il principio sancito nel regolamento e nella prassi: quando si deve decidere in ordine alle persone, a garanzia di uno Stato di diritto c’è la protezione di uno scrutinio segreto”.
Casini si sposta poi sulla fase politica odierna. Da Monti a Matteo Renzi, fresco del successo di Leopolda. Sull’ex premier Casini fa il diplomatico: “Preferisco ricordarmi il presidente Monti a Palazzo Chigi piuttosto che l’uomo di partito di questi mesi”. Diverso il giudizio sul sindaco di Firenze. “Come venditore è ancora più bravo di Berlusconi ma credo che sia meglio come tale che come uomo di governo”. Infine una battuta sul Pdl con tanto di investitura: “ora tocca ad Alfano”.
Giacomo Salvini