Lo scorso mercoledì, in Messico, un geyser di benzina ha eruttato da un oleodotto costringendo il personale d’emergenza a provvedere all’evacuazione di circa 5000 persone da Tlajomulco, una cittadina nei pressi di Guadalajara, che è la seconda città più grande del Messico e capitale dello Stato di Jalisco. Al momento, pare che la benzina non abbia causato incendi e feriti, mentre è stata eretta anche una barriera di sacchetti di sabbia per contenere la benzina ed evitare che si contaminasse ancora di più sul suolo, arrestando così il flusso che fuoriusciva dall’oleodotto.
La compagnia petrolifera Petróleos Mexicanos (PEMEX) ha dichiarato che la causa dell’incidente è da attribuirsi ai ladri di carburante, come affermato anche dalle autorità statali. E a confermarlo, in particolare, è stato il ritrovamento di alcuni contenitori di carburante presso una casa abbandonata vicina all’oleodotto in questione.
Il Governatore di Jalisco, Aristóteles Sandoval, ha aggiunto che le forze di polizia stanno provvedendo alla ricerca dei colpevoli, ricordando che in passato già sono state sbaragliate diverse bande di ladri di benzina. Inoltre, ha sollecitato i propri connazionali a non acquistare la benzina rubata, o comunque al di fuori delle stazioni ufficiali di carburante: infatti, i fornitori conosciuti come “huachicoleros” vendono benzina o gasolio rubato presso piccole baracche agli automobilisti di passaggio su alcune autostrade messicane.
La criminalità organizzata ha più volte creato problemi alla PEMEX, la quale ha dichiarato che nei primi sei mesi di quest’anno sono stati già scoperti oltre 1400 “rubinetti clandestini”, in altre parole quasi il doppio di quelli scoperti nello stesso periodo nel 2012. Secondo gli esperti, è probabile che i ladri abbiano informazioni privilegiate, se non addirittura aiutati da dipendenti della stessa compagnia petrolifera.
Durante la scorsa settimana, la PEMEX aveva annunciato che 39 dei suoi dipendenti e 9 camionisti in subappalto incaricati della consegna di combustibile erano stati arrestati con l’accusa di furto di carburante presso lo Stato di Guanajuato.