Riassunto decima giornata di Serie A

La Roma infila la decima vittoria consecutiva mentre la Juve torna al gioco d’alto livello ed il Napoli demoralizza la Fiorentina. Inizia martedì sera il turno infrasettimanale, decima giornata della Serie A TIM, ed il match in programma è Atalanta-Inter. I nerazzurri non vincono a Bergamo dal 2008 e, anche questa volta, vengono costretti al pareggio dalla Dea; il gol del momentaneo vantaggio per gli uomini di Mazzarri viene siglato da Alvarez. Nella ripresa i bergamaschi non accettano la sconfitta e, con convincente determinazione, riescono ad agguantare il pareggio grazie al tanque Denis. Termina l’anticipo sul punteggio di uno a uno ed il tecnico dei neroazzurri sente il fiato sul collo dell’Hellas Verona.

Detto fatto: gli uomini di Mandorlini piegano, senza troppa fatica, i blucerchiati in casa. Dopo un pareggio a reti inviolate arriva, al 6’ della ripresa, il gol di Gomez che riceve il pallone grazie ad uno splendido assist di Toni. L’attaccante italiano, dopo mezzora, si ritaglia il suo momento di gloria personale segnando la seconda rete e chiudendo, di fatto, un match sul quale la Sampdoria ha poco da recriminare. Gli scaligeri tornano dunque al quarto posto a pari punti con l’Inter. A Verona si torna a sognare.

Squadra in netto miglioramento anche il Bologna che, dopo la vittoria casalinga per uno a zero contro il Livorno, espugna il Sant’Elia dimostrando il proprio potenziale. Il Cagliari, invece, si trova in un periodo poco felice e la panchina di Lopez è sempre traballante. Il vantaggio degli emiliani arriva dopo ventisei minuti di gioco grazie ad una ribattuta a rete di Garics che trova la sua prima rete in campionato. La reazione dei sardi è praticamente nulla ed il Bologna, in tre minuti nella ripresa, chiude il match prima con l’indemoniato Kone e poi con Pazienza.

Il Parma, acerrima nemica del Bologna, ha ben poco da sorridere visto che, dopo una serie di ottime prestazioni, viene stoppata dal Genoa di Gasperini. In una gara che ha poco da offrire agli spettatori del Ferraris, sembrano essere i crociati a condurre la partita ma, grazie ad un netto calo nel secondo tempo, è il Grifone a conquistare i tre punti. L’autore della rete che sblocca il risultato è l’eterno Gilardino che impatta di testa e trafigge Mirante. L’incontro si chiude senza grandi emozioni e con un Donadoni che, sicuramente, avrà due paroline da dire a Palladino vista la quantità di occasioni sprecate dall’attaccante. Gasperini, invece, potrà lodare la determinazione di Gilardino che, dopo aver sbagliato il rigore tirandolo sui piedi di Mirante, è riuscito a dimostrarsi decisivo.

Anche la terza squadra emiliana in Serie A ha ben poco di cui rallegrarsi: il Sassuolo, nonostante la buona volontà, subisce il gioco dell’Udinese e perde due a uno. Il Mapei Stadium ammutolisce quando l’arbitro assegna un rigore netto ai friulani, sul dischetto si presenta Di Natale che spiazza Pegolo e sblocca il risultato. Il vantaggio bianconero dura nemmeno dieci minuti: al 25’ è Zaza, grazie ad una colossale dormita della difesa, a rifinire un’ottima azione di contropiede e a siglare il pareggio. Guidolin non ci sta e all’avvio di ripresa ci pensa Muriel a sistemare le cose: con un bel destro a giro metta a segno il gol della vittoria per i friulani.

Simile al gol di Muriel è quello che porta la firma di un grande (Ex) protagonista del campionato: Kakà. Milan-Lazio è una sfida fra due squadre che, inutile girarci intorno, stanno deludendo i propri tifosi e che, probabilmente, sono destinate a cambiare allenatore. Il primo tempo è un assolo rossonero: Kakà è sempre attivo e pericoloso e sembra proprio quello di una volta, gli manca solo il gol che, comunque, arriva al nono minuto della ripresa e porta in vantaggio il Milan. Gloria passeggera per Allegri: l’entusiasmo si sgonfia dopo nemmeno venti minuti a causa del gol di Ciani che ristabilisce la parità e che chiude la partita. Da sottolineare comunque la prestazione fornita dal numero 22 del Milan: la voglia di tornare ad alti livelli non manca, ci si chiede se la stessa voglia ce l’abbia anche Allegri e tutto lo spogliatoio.

 

Rudi Garcia, la sua Roma è da record!

 

Altro pareggio della giornata è quello che va in scena a Livorno. I padroni di casa si trovano di fronte il Torino che naviga in cattive acque. La voglia di vincere pervade l’Armando Picchi e si vede: i granata, dopo dieci minuti di gioco, hanno già segnato due gol. Prima Immobile e poi il capitano Glik fanno sperare il tecnino Ventura ma, sull’altra panchina, Nicola si agita e fa ritrovare la testa ai suoi. Ecco che, al 25’, arriva il gol di Paulinho che accorcia le distanze annullate, dopo otto minuti, da Greco. La ripresa inizia col punteggio di due a due ma sono gli amaranto i più affamati e ci pensa il difensore Emerson, con una spettacolare staffilata da trenta metri che sorprende Padelli, a saziarli. Il Toro sembra rassegnarsi ma, a tre minuti dal triplice fischio, è Cerci a trovare il pareggio su rigore. Un pareggio che non cambia le sorti del campionato ma che permette ai tecnici un po’ di respiro.

Il pareggio sarebbe stato il punteggio più giusto per Fiorentina-Napoli ma l’arbitro non la pensava allo stesso modo. Le due squadre trasudano grinta e voglia di dominare l’avversario e, si capisce già da subito, che non sarà una partita fra signorinelle. I partenopei si portano in vantaggio per primi grazie al gol di Callejon che, letteralmente, schiaccia la palla nella porta avversaria. Alla mezzora di gioco arriva il pareggio su rigore firmato da Rossi, alla nona rete stagionale. L’incontro è apertissimo, ma è la Fiorentina a rendersi pericolosa con varie incursioni in area del Napoli che, spesso, s’infrangono contro la dura difesa schierata da Benitez. L’arbitro ha già concesso un rigore ai padroni di casa e decide di non concederne altri e, in virtù di tale decisione, spedisce negli spogliatoi anzitempo per simulazione Cuadrado – il giallo ci stava in un caso, nel secondo era rigore – e nega il penalty anche su Borja Valero. Oltre al danno, la beffa: i viola sono furiosi e peccano di concentrazione concedendo a Mertens lo spazio per siglare il gol del due a uno. Il Napoli è in volata e non aspetta altro che incontrare la Juve sabato prossimo per stabilire quale delle due formazioni sarà l’anti Roma.

La Juve umilia il Catania

 

A proposito di Juventus. La squadra di Conte si sbarazza con estrema facilità della pratica Catania rispedendo i rosso azzurri in Sicilia dopo averli umiliati. Dire che la partita dei bianconeri non sia mai stata in pericolo è un eufemismo: al 26’ del primo tempo è Vidal ad aprire le marcature; segue a ruota Pirlo che disegna una parabola d’oro su punizione da breve distanza. Per vedere la rete di Tevez è necessario attendere il 21’ della ripresa e basta aspettare cinque minuti per vedere segnare anche Bonucci che inchioda il risultato sul quattro a zero e spedisce nel baratro più profondo gli etnei.

Chiude il palinsesto Roma-Chievo. Nonostante i tifosi dell’Olimpico si aspettassero un risultato più rotondo, il Chievo di Sannino è riuscito ad opporsi con lucidità contro il gioco offensivo dei giallorossi. Dall’avvio, infatti, la squadra di Garcia si riversa in avanti ma si trova di fronte un muro gialloblù che riesce a contenere la piena sino al 22’ del secondo tempo. La crepa nel muro dei veneti viene creata da Florenzi che mette palla in area dove Borriello, di testa, apre la breccia e porta il risultato sull’uno a zero. La Roma gestisce il vantaggio e le ripartenze d’orgoglio del Chievo. L’arbitro Peruzzio fischia la fine dell’incontro e la Roma può così festeggiare: nessuno mai nella storia del campionato italiano aveva avuto un inizio di campionato migliore. E’ una Roma da 10+