Berlusconi “Mi candido: dovere di stare in prima linea”
Berlusconi: “In caso elezioni sento il dovere di stare in prima linea, di impegnarmi direttamente”. Silvio Berlusconi ha spiegato di ritenere ancora necessario” in una forma o nell’altra, l’impegno personale”. “Nessuno – ha detto Berlusconi – può togliermi il diritto di restare alla guida del movimento che ho fondato, finché molti milioni di elettrici e di elettori lo vogliono. Ho un rapporto speciale con gli italiani che, come me, temono che la sinistra possa andare al governo e proprio per questo sento il dovere di stare in prima linea per corrispondere alla loro fiducia e al loro affetto”.
Berlusconi “nessun figlio con vocazione politica” – Chi sarà il candidato premier? Si torna a parlare di Marina. “Ha detto bene: ‘Si torna a parlare’. Ma Marina, tutte le volte che ‘si torna a parlare’, dice di no. Certo, sarebbe in grado di adempiere al meglio questa missione. Tutti hanno constatato la sua autorevolezza e il coraggio da leonessa con cui mi ha difeso. Ma non è quella la sua vocazione”. Cosi Silvio Berlusconi risponde a Bruno Vespa, in un’intervista per il suo nuovo libro. “Io sono un padre che rispetta la vocazione e la libertà dei propri figli – aggiunge – Ma se li conosco, sono sicuro che nessuno di loro si sente attratto dalla politica. Soprattutto da ‘questa’ politica”.
Berlusconi su legge di stabilità e “Pd partito di tasse e manette” – Berlusconi sottolinea di aver “rispettato gli impegni presi con i nostri elettori nel febbraio scorso, quello sulla detassazione della prima casa che noi consideriamo ‘sacra’ e quello per un fisco meno oppressivo. Per questo non intendiamo arretrare sulla legge di stabilità. E credo sia giusto che, su tutto (sulla mia vicenda, sulle tasse, sull’economia, sui nostri programmi riformatori), siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando avanti così confermerebbero i loro connotati di ‘partito delle tasse e delle manette”.