Dario Fo torna in scena con un omaggio alla compianta moglie Franca Rame, uno spettacolo scritto negli ultimi mesi prima della morte dalla sua compagna di vita e di teatro. Ma al Vaticano non sembra piacere proprio la pièce celebrativa: l’ha rivelato il premio Nobel della Letteratura in un intervento nel blog di Beppe Grillo.
Fo ha ricordato il grande percorso di rinnovamento intrapreso dalla Santa Sede con l’elezione al soglio pontificio di Papa Bergoglio, “ma tutti si rendono conto che – scrive l’artista milanese – in questo contesto il cambiamento è frenato soprattutto dall’interno della Chiesa”.
Ad esempio, stando a quello che racconta il Nobel, gli irriducibili conservatori dell’istituzione petrina hanno vietato la “rappresentazione dell’opera teatrale basata sul libro di Franca Rame dal titolo In fuga dal Senato che dovrebbe andare in scena proprio a Roma, all’Auditorium della Conciliazione”, luogo di proprietà vaticana.
Fo spiega: “Oggi (ieri ndr) veniamo a sapere che la Santa Sede, proprietaria di quel locale, non ci autorizza a procedere con la rappresentazione del testo di Franca. Esplicitamente hanno dichiarato: Niente palcoscenico per Dario Fo e Franca Rame. E qui chiudiamo esprimendo uno stupore incredibile”.
E aggiunge con una punta d’indignazione:“Come può una Chiesa continuare con gli ostruzionismi da guerra fredda che in Italia abbiamo subìto nell’ultimo mezzo secolo, ancora con la censura e il divieto? Ciò significa buttare un’ombra lunga e grigia sullo splendore e la gioia che Papa Francesco ci sta regalando”.
Pronta la replica dell’ad. dell’auditorium Valerio Toniolo: “Come fa Dario Fo a dire che il suo spettacolo è stato censurato? – sbotta il dirigente della Conciliazione. Lui stesso dice che in passato è stato ospite dell’Auditorium. In realtà lo spettacolo non è stato annullato perché non era mai stata data una conferma, e questo rientra nelle libere scelte di programmazione del nostro teatro”.
La risonanza della polemica non è piaciuta al portavoce vaticano padre Lombardi, che chiude le porte al premio Nobel: “Dopo queste uscite mediatiche, che cercano di mettere in mezzo il Vaticano e il Papa in modo non corretto e forse addirittura strumentale, penso proprio che sia meglio che lo spettacolo non si faccia all’Auditorium”.
Ma l’autore di Mistero Buffo si consola: “Ora tanti teatri a Roma vorranno lo spettacolo. Come è successo anche quando ci hanno cacciato dalla Rai. Siamo diventati una delle compagnie che faceva i maggiori incassi in Italia”.
I contenuti di In fuga dal Senato tocca moltissimi temi di attualità, dalla polemica contro il capitalismo alle storie dei clandestini morti in mare nel corso degli ultimi anni.