Scalfari: “Grillo, pericolo di destra”
“Se vince Grillo, il paese va a rotoli”. Intitola così il suo editoriale, Eugenio Scalfari. Lapidario. Centro dell’articolo, pubblicato ovviamente su La Repubblica, è la prossima tornata elettorale, quella delle elezioni europee 2014, per le quali il Movimento 5 Stelle sembra aver già iniziato la propaganda.
Il fondatore di Repubblica non si crea problemi nell’assoggettare la campagna elettorale grillina come di “destra, xenofoba contro gli immigrati, qualunquista contro i partiti (tutti i partiti, nessuno escluso) e contro le istituzioni, dal capo dello Stato al presidente del Consiglio ai ministri (tutti i ministri) e contro la magistratura e la Corte costituzionale”. Insomma, un’iniziativa di delegittimazione dell’intero quadro costituzionale e politico. Grillo, dice Scalfari, spara a zero contro tutto e contro tutti, senza riconoscere differenze, pur palesi, tra le parti.
Il giornalista utilizza parole forti: “dittatura. La sua”. Di Grillo, ovviamente. E per accrescere il consenso non può fare a meno di utilizzare la frustrazione, la rabbia, le speranze e i sacrifici delle persone. La colpa della débâcle economica e sociale? “I partiti che governano il Paese da oltre mezzo secolo, l’establishment economico, i sindacati, l’Europa”. La soluzione? Il M5S, certo. Il popolo, che è unicamente rappresentato dal Movimento, riassume Scalfari, verrà “guidato, istruito ed educato” dall’ex comico genovese.
Tornando all’Europa. Euro e Banca Centrale sono i bersagli fissi di Grillo. In Europa, queste istituzioni, sono gli obiettivi da colpire delle destre anti sistema: “della Le Penne e del suo Fronte Nazionale, del movimento antieuropeo di Germania, di quelli greci, danesi ed olandesi”. L’idea di mandare all’aria l’euro non sarebbe la rovina per la nazione e per l’Europa. Sarebbe, per Grillo, la soluzione al problema. “Meglio una moneta nazionale stampata in Italia in quantità capaci a fare star meglio la gente, i giovani, gli anziani, tutti”, riassume Scalfari. Ma non è così, tuona il fondatore del quotidiano. Il suo pensiero (di Grillo), come di qualcuno a destra, finora erano due populismi di segno contrario, adesso sono due nazionalismi entrambi di estrema destra, entrambi demagogici, entrambi irresponsabili ed entrambi visti con favore da alcuni milioni di elettori.
Dal duro messaggio di Eugenio Scalfari sembra uscire una classe dirigente, italiana ed europea, fortemente contrapposta. Con obiettivi discordanti. Una parte difende l’integrazione comunitaria e vuole implementarla, arrivando ad uno “Stato federale”. L’altra parte vuole una sfasciatura dell’architettura a pilastri europei, per un ritorno alla centralità dei singoli Stati. In tutti i casi la partita si giocherà alle prossime elezioni europee. In tutti i casi la partita si giocherà con una grande intensità: entrambi i fronti faranno tutto il necessario per vincere la contesa. Tutto il necessario, whatever it takes.
La risposta di Grillo – Non si è fatta attendere la risposta del diretto interessato, Beppe Grillo, che con un post sul suo blog commenta l’editoriale di Scalfari. “E’ iniziata l’invasione degli Ultrascalfari. La paura delle elezioni europee fa novanta e ogni colpo contro il M5S è lecito, meglio se sotto la cintura. Scalfari fa da apripista, da pennivendolo da sfondamento che con quell’età e quella barba può scrivere quello che vuole. Il suo delirante articolo di oggi è solo l’annuncio dell’invasione degli Ultrascalfari di destra e di sinistra nei media da qui a maggio. Il Sistema manda avanti i suoi cani da combattimento senza alcun pudore. Il M5S non deve vincere le elezioni europee” conclude Grillo.
Daniele Errera