L’Istat “taglia la ripresa”, Saccomanni replica: “Opinioni diverse”
L’Istat “taglia la ripresa”, Saccomanni replica: “Opinioni diverse”
L’Istat rivede al ribasso le stime di crescita del Pil che erano trapelate giorni fa dal ministero dell’Economia. La squadra di Saccomanni, infatti, aveva inserito nel Def le seguenti cifre: calo del 1,7% per il 2013 e aumento dell’1% per il 2014.
Numeri, come detto, smentiti dall’istituto nazionale di statistica, che delinea un quadro meno roseo per l’economia italiana: per l’anno in corso infatti il Pil arretrerà dell’1,8%, mentre per il 2014 si registrerà una crescita più contenuta, pari a circa lo 0,7%.
La motivazione delle stime ribassate è da ricercare nella grave contrazione occupazionale che si è registrata per i primi dieci mesi dell’anno, con un piccolo calo durante al stagione estiva: “Nei mesi estivi la caduta dell’occupazione che ha caratterizzato la prima parte dell’anno si è arrestata, ma la situazione del mercato del lavoro permane fortemente deteriorata”, spiega l’Istat nelle prospettive per l’economia italiana.
E aggiunge: “Il calo misurato in termini di input di lavoro, proseguirebbe per tutto il 2013 (-1,6%), mentre per il 2014 è previsto un lento e graduale miglioramento (+0,1%) che seguirebbe la ripresa dell’attività economica”. Previsto, per il prossimo anno, un moderato aumento dei consumi (0,2%).
Brutte notizie per la disoccupazione che, sempre secondo i dati dell’istituto di statistica, non arretrerebbe nemmeno nel 2014, attestandosi intorno al 12,4%.
In disaccordo con la relazione dell’Istat è il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, il quale, da Londra, spiega come la differenza di stime sulla crescita del Pil nel 2014 fra Istat e Tesoro è “essenzialmente dovuta al processo di riforme strutturali che abbiamo intrapreso e alle misure per il rimborso dei debiti della pubblica amministrazione che sta procedendo molto bene”.
“Non so in che misura l’Istat tiene conto anche di questi fattori”, ha aggiunto il titolare del Tesoro. “Quello dei dati relativi alla crescita – conclude il ministro – è un tema sul quale evidentemente abbiamo opinioni diverse”.