Venezuela, Maduro anticipa addirittura il Natale!
Ancora una volta, il Presidente del Venezuela Nicolás Maduro fa notizia per le sue idee stravaganti: stavolta, ha annunciato l’arrivo ufficiale del Natale “anticipato” nel proprio Paese, a circa due mesi dall’evento. “Abbiamo voluto dichiarare l’arrivo del Natale, perché vogliamo la felicità per tutti”, così ha dichiarato il Presidente venezuelano, aggiungendo che tutti i lavoratori riceveranno i primi 2/3 del loro bonus e le pensioni entro il 10 e l’11 novembre.
Secondo alcuni, l’annuncio del Natale “anticipato” avrebbe come scopo quello di aumentare le proprie simpatie di Maduro nel Paese in vista delle prossime elezioni comunali, che si svolgeranno l’8 dicembre. Va ricordato che già la scorsa settimana era stata caratterizzata da un altro sorprendente annuncio, ovvero quello dell’istituzione del Viceministerio “para la Suprema Felicidad Social del Pueblo”, che finora è stato oggetto di pesanti critiche.
E queste non mancheranno anche stavolta: la generosa anticipazione del Natale è considerata come l’ennesimo tentativo del governo venezuelano di alleviare il crescente malcontento popolare per la crisi economica, la scarsità di cibo e l’aumento della criminalità.
Il Venezuela, noto per la propria ricchezza di petrolio, è stato colpito da un peggioramento delle condizioni dell’inflazione, al momento oltre il 45%. L’opposizione politica ha criticato l’attuale governo per non aver provveduto finora in concreto a risolvere i problemi economici del Paese, denunciando anche la corruzione all’interno delle fonderie di metallo, delle fabbriche d’acciaio e degli stabilimenti di alluminio nello Stato di Bolívar.
D’altra parte, Maduro ha reagito finora intraprendendo stravaganti scelte politiche fin dal suo insediamento nello scorso mese di aprile e difendendo l’operato del proprio governo, accusando di sabotaggio l’opposizione, ma senza mai finora fornire alcuna prova. Così come nel caso della sua accusa rivolta al social network statunitense Twitter, considerato colluso con gli Stati Uniti in un “attacco massiccio” sul suo account e di altri principali membri del governo venezuelano.