Dudù e i suoi amici

In principio fu “Empy”, il cagnolino sfoggiato da Mario Monti in campagna elettorale, con cui il Professore cercò di ingraziarsi gli italiani. Oggi sulla cresta dell’onda, invece, c’è “Dudù”, il cane-toporagno di Francesca Pascale, divenuto il principale animale da compagnia (dopo Sandro Bondi) del Cavaliere. Adesso, con la campagna elettorale che si avvicina, tutti i politici italiani si stanno scoprendo amanti degli animali e zoofili d’antan, e la politica italiana assomiglia sempre più ad un bestiario: ecco tutte le nuove “mascotte” in arrivo.

In principio fu “Empy”, il cagnolino sfoggiato da Mario Monti in campagna elettorale, con cui il Professore cercò di ingraziarsi gli italiani. Oggi sulla cresta dell’onda, invece, c’è “Dudù”, il cane-toporagno di Francesca Pascale, divenuto il principale animale da compagnia (dopo Sandro Bondi) del Cavaliere. Adesso, con la campagna elettorale che si avvicina, tutti i politici italiani si stanno scoprendo amanti degli animali e zoofili d’antan, e la politica italiana assomiglia sempre più ad un bestiario: ecco tutte le nuove mascotte in arrivo.

Odino – Un mix tra un alano olandese ed un rotweiller tedesco, altezza al garrese un metro e settanta, il mordace Odino era il nuovo animale da compagnia di Umberto Bossi. La sua fierezza celtica ed il suo piglio padano lo avevano fatto diventare in poco tempo la mascotte della Lega Nord: l’irascibile Odino abbaiava e ringhiava a vista a zingari, negri e terroni, ed era perfino arrivato a morsicare, tra le grida di giubilo dei presenti, un malcapitato omosessuale (ancora non sotto cura) che passava dalle parti della villa di Bossi, a Brugheiro. Il mito si è spezzato quando si è scoperto che Odino, in realtà, proviene da una cucciolata allevata dai coniugi Totariello, pingui e solari proprietari della fattoria “O’ Vesuvio” in provincia di Avellino. Accusato di essere un “cane terrone” e ripudiato dai Bossi, adesso Odino vive in libertà la sua vera natura, inseguendo e terrorizzando le ronde padane.

Peppito – Il pappagallo brasiliano di proprietà di Beppe Grillo è la nuova grande novità del Movimento 5 stelle. Il simpatico volatile, oltre a tenere compagnia a Gianroberto Casaleggio durante le sue fasi di trance metafisica, ha preso il posto di Rocco Casalino come assistente del guru genovese; quando Grillo è troppo stanco per sbraitare ai comizi, infatti, Peppito ne prende il posto gracchiando per svariati minuti al microfono le seguenti tre espressioni: “Siete-tutti-morti”, “Uno-vale-uno” e “Vaf-fan-culo”. Il pubblico presente sembra non si sia accorto della differenza, ed il numero di militanti che vogliono Peppito come prossimo “megafono” del Movimento sale giorno dopo giorno: Grillo, spaventato dal suo successo, ne ha decretato l’espulsione, sostenendo che “l’uno vale uno” non vale per gli animali.

Sallustio – “Pitonessa” non era solo un soprannome: da qualche settimana Daniela Santanchè si aggira per Montecitorio sfoggiando il suo nuovo animale da compagnia, un pitone stritolatore del Gange, appunto, a cui ha dato il simpatico nome di “Sallustio” (patronimico dovuto al viscidume e alla testa glabra, che in effetti ricordano da vicino il direttore de “Il Giornale”). Sallustio non è tuttavia solo un piacevole animale da compagnia, ma anche un’efficace arma politica: ad oggi ha già stritolato un paio di parlamentari grillini, mentre è in fase di completamento l’ostica digestione di Angelino Alfano, nemico numero uno dei falchi Pdl.

Scilly – La bestiola scelta dal Partito Democratico nel ruolo che fu di Achille Occhetto, ovvero la mascotte di partito, sarà un camaleonte. Dopo mesi di scazzi e scontri tra le varie correnti del partito, che non riuscivano a trovare un accordo su di una singola specie che le rappresentasse tutte, la saggia Rosy Bindi ha proposto di adottare un camaleonte, a cui è stato apposto il nome “Scilly” (da Scilipoti). Il simpatico rettile, che possiede il dono naturale di cambiare colore a piacimento, è risultato particolarmente adatto a rappresentare i frequenti mutamenti di linea politica del partito: così, quando accompagna Bersani, Scilly è di un vivido color “rosso Ds”, quando si arrampica sulla spalla di Renzi diventa invece “azzurro libertà”. Molto particolare la cangianza che Scilly assume quando si avvicina a Letta: si pigmenta di bianco con una croce rossa sulla schiena, ed alcuni attenti osservatori giurano di poter leggere la parola “Libertas” sulla coda.

Renato BrunettaBruttissima disavventura per il capogruppo Pdl alla Camera: recatosi in un negozio di animali per comperare anche lui una bestiola da sfoggiare in campagna elettorale, Brunetta è stato scambiato dal proprietario per una rarissima bertuccia del Borneo, a cui effettivamente rassomiglia molto per dimensioni e temperamento, ed è stato rinchiuso nella gabbia dei simpatici primati. Dopo un mese di prigionia, Brunetta è divenuto il leader del gruppo, e non sembra intenzionato a uscire.

 

in collaborazione con Divisivo.it