Sondaggio Ipsos per Ballarò, centrodestra e centrosinistra ancora a distanza ravvicinata
Sondaggio Ipsos per Ballarò, centrodestra e centrosinistra ancora a distanza ravvicinata
5/11/2013 – Il sondaggio condotto da Ipsos che Nando Pagnoncelli ha presentato questa sera a Ballarò si è occupato come sempre delle intenzioni di voto, che vedono questa settimana una leggera flessione del centrosinistra cui corrisponde un lieve avanzamento del centrodestra.
Cominciando dai partiti, vediamo che il PD questa settimana retrocede di mezzo punto percentuale arrivando al 29,7%, ma rimane comunque il primo partito a quasi 4 punti di distacco dal PDL, e con un risultato comunque migliore di quello delle elezioni politiche (nelle quali l’intera coalizione di centrosinistra aveva ottenuto una percentuale poco più bassa). Con il 4,2% di SEL, principale alleato del PD, la coalizione ottiene quindi il 34,4%, in calo di 3 decimi di punto rispetto alla scorsa settimana.
Nel centrodestra, il PDL guadagna lo 0,8% negli ultimi 7 giorni arrivando al 25,8%, mentre entrambi i principali alleati Lega Nord e Fratelli d’Italia sono in lieve calo, rispettivamente al 3,5% ed al 3,1%. Complessivamente la coalizione di centrodestra è al 33,1% con solo l’1,3% di distacco dal centrosinistra, un risultato che in caso di elezioni riconfermerebbe la precaria stabilità raggiunta alla scorsa tornata elettorale, soprattutto con un terzo partito ancora molto forte come il Movimento 5 Stelle. Grillo infatti ottiene questa settimana il 21,2% dei consensi, in calo di solamente un decimo di punto ed a distanza piuttosto ravvicinata dal PDL.
Nella coalizione di centro si può pensare ad uno scambio di voti tra i due partiti (ex) alleati, con Scelta Civica che segna +0,2% e UDC -0,2%, rispettivamente al 3,8 ed al 3,2%, che uniti fanno totalizzare alla coalizione con cui si sono presentati alle scorse elezioni il 7%, anche se dopo il “divorzio” tra Monti e Casini non è ancora chiaro quale sarà il futuro del Centro. Abbiamo poi Rifondazione Comunista e IDV entrambe all’1,2%, gli altri partiti al 3,1% mentre coloro che non andrebbero a votare o che si dichiarano fortemente indecisi sono oggi il 31%, quasi un Italiano su tre.