Kosovo, aut aut di Prishtina a Belgrado sulle Municipalità Serbe
Soltanto l’accordo finale con la Serbia sbloccherà l’impasse delle Municipalità Serbe in Kosovo. Questo è quello che il Primo Ministro della giovane Repubblica, Avdullah Hoti, ha fatto sapere all’inviato speciale dell’Unione Europea per il dialogo tra Serbia e Kosovo, Miroslav Lajcak. Da giorni l’inviato si trova nella regione, impegnato in difficili negoziati tra le autorità kosovare, il governo centrale serbo e i comuni serbi del Kosovo.
Il ruolo dell’Associazione delle Municipalità Serbe (sigla serba ZSO) è uno dei nodi più importanti della questione kosovara. Le ZSO sono nate nel 2013 a seguito dell’Accordo di Bruxelles, il primo passo significativo verso la normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Prishtina. Esse si configurano come un insieme di dieci municipalità a maggioranza serba cui il governo del Kosovo si è impegnato a garantire un’autonomia particolare. Secondo l’accordo, le ZSO, il cui centro amministrativo si trova a Nord Mitrovica, dovrebbero avere la soprintendenza in materia di sviluppo economico, istruzione, sanità, pianificazione urbana e rurale. In cambio le ZSO dovrebbero accettare di far parte dello Stato del Kosovo, dichiaratosi indipendente dalla Serbia nel 2008 e mai riconosciuto da quest’ultima.
L’intesa ha suscitato malumori da entrambe le parti. La comunità albanese, infatti, teme che si creino istituzioni parallele i cui interessi siano in conflitto con il governo di Prishtina. I serbi, invece, hanno interpretato il compromesso come una rinuncia di Belgrado alla tutela dei suoi cittadini nella regione. Due anni dopo, due atti hanno portato alla nascita dell’impasse. Il primo è stato la decisione del governo kosovaro, nel novembre 2015, di fermare l’implementazione dell’accordo a causa di timori per la stabilità della regione. Il secondo è stato una sentenza della Corte Costituzionale del Kosovo datata dicembre 2015 che giudicava incostituzionali alcuni elementi dell’accordo.
Negli anni successivi il Kosovo, pur dichiarandosi disposto ad affrontare la questione ZSO con la Serbia, ha voluto più garanzie da Belgrado. Forte è infatti il timore che una maggiore autonomia ai serbi favorisca una frammentazione che poco gioverebbe al consolidamento di uno stato di nemmeno quindici anni.