Sondaggio Lorien: centrosinistra avanti, M5S in calo
Il sondaggio Lorien pubblicato all’interno dell’Osservatorio Politico Nazionale che l’istituto conduce regolarmente, mostra le intenzioni di voto degli Italiani e l’evoluzione del non voto negli ultimi mesi.
Partendo dalla prima forza politica, troviamo la coalizione di centrosinistra decisamente in positivo: rispetto alla rilevazione Lorien di circa due settimane fa, la coalizione guadagna più di un punto percentuale, trascinata da un PD che segna +1,4% mentre SEL rimane stabile al 4,5% e gli altri partiti scendono allo 0,2%. Così come si è presentato alle ultime elezioni politiche, il centrosinistra otterrebbe quindi il 35,9% dei voti, staccando il centrodestra del 2,8%. La coalizione avversaria si ferma infatti al 33,1%, perdendo due decimi di punto e con tutti i partiti che subiscono solo leggere oscillazioni di consenso: Il PDL otterrebbe oggi il 24,2% dei voti (si allarga il divario col PD, oggi di ben 7 punti percentuali), Lega Nord il 5%, Fratelli d’Italia il 3%, La Destra calerebbe leggermente allo 0,6% mentre gli altri partiti raccoglierebbero complessivamente lo 0,3%.
Dopo il divorzio politico tra Monti e Casini, non è dato sapere cosa ne sarà delle forze politiche di Centro, ma per ora possiamo osservare che Scelta Civica continua a perdere consensi (oggi perde lo 0,4% arrivando al 4,2%) mentre l’UDC ne guadagna (+0,3% con il 2,7%). Nel complesso, il centro attira secondo il sondaggio Lorien il 7% dei voti, senza quindi perdere molto al contrario del Movimento 5 Stelle, che dal 18,1% dell’ultima rilevazione scende al 17,3%. Leggera flessione anche per Rifondazione Comunista e gli altri partiti minori di sinistra, mentre c’è un incremento sostanzioso degli altri partiti fuori dalle collocazioni principali, che dal 3% passano al 3,7%.
L’ultimo incremento da registrare è quello del non voto e degli indecisi, ovvero delle persone che al sondaggio decidono di non dichiarare la propria intenzione di voto, che sono oggi il 31,6%. Negli ultimi venti giorni, il dato è cresciuto del 3,9%, in un periodo segnato in particolare dalla presentazione della legge di stabilità.