Ci sono senatori a vita che a Palazzo Madama hanno messo piede due o tre volte dal giorno dell’investitura. Altri che rasentano il 50% delle presenze. Il tutto senza nessun controllo. Ora però dovranno pensarci due volte prima di assentarsi dalle onorevoli mura. Infatti oggi l’aula del Senato ha approvato con 257 voti favorevoli, 4 astenuti e 4 contrari un ordine del giorno al bilancio 2013 del Senato (il G4), che si propone di ridurre la diaria ai senatori a vita legandola alla loro partecipazione alle votazioni in aula. L’ordine del giorno, presentato dal Movimento Cinque Stelle, è stato sottoscritto anche dalla Lega Nord con il senatore Roberto Calderoli. Obiettivo prefissato: quello di legare il percepimento della parte variabile della diaria alle effettive presenze ai lavori a Palazzo Madama: finora i senatori a vita erano esentati da questo controllo. E inoltre impegna i questori e il consiglio di presidenza a far rientrare anche i senatori a vita in questo regime.
Il testo votato al Senato – Il Senato, valutato il progetto di bilancio interno per il 2013; premesso che: l’opera di razionalizzazione dei costi delle istituzioni (centrali e periferiche) non solo si rivela urgente sotto il profilo strettamente ‘contabile’, ma si rende assolutamente necessaria per tentare di riavvicinare i cittadini alle istituzioni, conformandole all’andamento della vita economica del Paese; i costi abnormi delle nostre istituzioni democratiche e rappresentative, oltre a incidere pesantemente sulla struttura della spesa pubblica, costituiscono un fattore decisivo di blocco del ‘sistema Italia’, della sua competitività interna e della sua capacità di attrarre investimenti esterni; considerato che: ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della delibera del Consiglio di Presidenza n. 106 del 2011, per ogni assenza giornaliera dalle sedute di Assemblea viene operata una ritenuta corrispondente ad un quindicesimo dell’ammontare complessivo della parte variabile della diaria; ai sensi del predetto articolo 1, comma 2, è considerato assente ai fini della ritenuta il Senatore che non abbia fatto constatare la propria presenza almeno nel 30 per cento dei rilevamenti; il comma 5 del citato articolo 1 esclude, tra gli altri, dal summenzionato rilevamento, i Senatori a vita che, pertanto, percepiscono l’interezza della parte variabile della diaria, indipendentemente dalle assenze dalle votazioni in Assemblea; valutate le presenze totali dei cinque senatori a vita alle votazioni dell’Assemblea nel corso della legislatura corrente. Considerato che l’art, 1, comma 2, del Regolamento del Senato dispone che: ‘I Senatori hanno il dovere di partecipare alle sedute dell’Assemblea e ai lavori delle Commissioni’; impegna, per quanto di rispettiva competenza, il Collegio dei Senatori Questori e il Consiglio di Presidenza a voler provvedere alla modifica della delibera del Consiglio di Presidenza n. 106 del 2011, nel senso di includere i senatori a vita nell’ambito applicativo dell’art. 1, commi 1 e 2, di detta delibera.