Matteo Renzi su tesseramento, congresso Pd e caso Cancellieri
Matteo Renzi come suo solito non utilizza giri di parole “Sicuramente ci sono situazioni di tesseramento gonfiato. Non ne so niente, non me ne sono mai occupato, ma alcuni sono evidenti. Sarebbe stato meglio intervenire sui singoli casi, e ce ne sono, piuttosto che sparare nel mucchio”. Il sindaco di Firenze però aggiunge “non sarò io a preoccuparmi delle regole. Voglio parlare dell’Italia. L’importante è che si dica forte e chiaro: l’8 dicembre possono votare tutti, tesserati e non”.
Renzi chiarisce anche di “essere stato l’unico a dire: facciamo direttamente le primarie, lasciamo a dopo la partita dei congressi e degli iscritti. Mi ero raccomandato. Ci sono posti dove il Pd non fa il tesseramento da due anni. Volete che non succedano pasticci?”.
Cosi il sindaco di Firenze, Matteo Renzi intervistato da La Repubblica sulla vicenda del caos dei tesseramenti nel Pd. “Continuo a pensare che la legittimazione di un segretario votato da milioni di persone sia superiore a quella di un leader votato da poca gente. Se vinco io il mio Pd non sarà mai un partito autoreferenziale. Ai teorici della tessera faccio notare che stavolta sono andati nei circoli 350 mila iscritti mentre nel 2009 all’ultimo congresso furono 500 mila. Significa il 30% in meno ed è un segno importante su cui forse occorre una riflessione. Bersani teorizzava il Pd solido, ma quel Pd è evaporato. Quante volte sono stati coinvolti gli iscritti? Quante i sindaci? Nel Pd che abbiamo in testa quando presenteremo delle proposte di lavoro domanderemo attraverso la rete il contributo di imprenditori, dei lavoratori. Sarà divertente smentire i professionisti della critica”.
Renzi “Ministro Cancellieri non mi ha convinto” – Il candidato segretario del Pd interviene anche sul caso Ligresti-Cancellieri. “La vicenda parlamentare sembra chiusa, ma l’atteggiamento del ministro” della Giustizia Annamaria Cancellieri “non mi ha convinto per niente”.