Il collaboratore di giustizia Francesco Paolo Onorato davanti alla Corte d’assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, è stato ascoltato nel corso del processo per la trattativa tra Stato e mafia che vede sul banco degli imputati ex ufficiali dei Carabinieri, come i generali Mario Mori e Antonio Subranni, ma anche l’ex Presidente del Senato Nicola Mancino e Marcello Dell’Utri.
Secondo il pentito Onorato Totò Riina voleva assassinare anche Andreotti e suo figlio. Se ne dovevano interessare i capimafia Graviano a Roma, “ma ci furono problemi perché gli fu rinforzata la scorta. Dopo il maxi-processo – ha raccontato Onorato – una serie di politici vennero contattati da Cosa nostra: tra loro anche Salvo Lima che non si presentò all’appuntamento”. A Riina, non piacque l’atteggiamento dell’eurodeputato Dc che era nella lista dei politici da eliminare.
Onorato sull’omicidio di Salvo Lima: “Ho organizzato tutta la fase esecutiva, aspettavamo il segnale del telefono per avvicinarci al momento dell’uscita di casa di Salvo Lima. La motocicletta era rubata. Noi eravamo armati. Indossavamo giubbotti antiproiettili. Appena lo abbiamo visto ci siamo avvicinati alla sua auto, Lima era con altri due. D’Angelo che era con me era emozionato, li ha sorpassati troppo. Cosi mi sono girato e gli ho sparato dei colpi di pistola per bloccarli. Sono sceso dalla moto, ho inseguito Lima e gli ho sparato”.
Chi ha ordinato l’omicidio di Dalla Chiesa? Queste le parole del pentito Onorato nella deposizione al processo sulla trattativa stato-mafia. “Prima i politici hanno fatto fare le cose a Riina e poi lo hanno mollato. Ecco perché è arrabbiato con lo Stato. Prima ci hanno fatto ammazzare Dalla Chiesa e hanno fatto sentire il fiato sul collo a Craxi e Andreotti, poi quando l’opinione publica è scesa in piazza, i politici si sono andati a nascondere”. “Perché Riina dice sempre ‘Lo Stato, lo Stato? – dice ancora Onorato – Perché è l’unico che sta pagando il conto, mentre lo Stato non sta pagando niente, per questo motivo Riina accusa sempre lo Stato, non perché se lo inventa. Ha ragione ad accusare lo Stato, da Violante ad altri. E’ lo Stato che manovra, ha ragione Riina”.
Onorato “Abbiamo fatto diventare Martelli ministro” – Onorato: “Martelli lo abbiamo fatto diventare ministro noi, abbiamo anche investito 200 milioni di vecchie lire. Cosa nostra voleva farlo diventare nell’88 ministro di Grazia e Giustizia, perché si diceva che piano piano avrebbe fatto uscire i mafiosi dal carcere e che nessuno doveva stare molto in carcere”.
Durante la sua deposizione, Onorato ha poi ribadito che Cosa nostra avrebbe voluto uccidere diversi politici: “Ho eseguito anche dei pedinamenti a Valdesi per seguire Vizzini, anche Mannino doveva essere ucciso. C’era una specie di lista: si dovevano uccidere i cugini Salvo, Andreotti, Martelli, Craxi, e Salvo Lima era il primo della lista. Nella lista c’erano pure Serafino Ferruzzi e Raul Gardini”. Ha anche parlato di Marcello Dell’Utri, imputato del processo per la trattativa: “Ho avuto direttamente a che fare con Dell’Utri, non per sentito dire”. Alla domanda del pm Antonino Di Matteo se “ci sono altri delitti sollecitati a Riina da esponenti politici o istituzioni”, Onorato ha risposto: “Per quello che so Mattarella è stato pressato da altri politici”.