Settimana Politica – Un, due, tre
Ora l’ambiente politico pensa sempre e solo a tre scenari. Tre differenti prospettive politiche che possono segnare il destino del nostro paese e il futuro dell’attuale maggioranza di centrodestra. Tutte queste possibilità in ogni caso preannunciano un futuro non ottimistico per Berlusconi, anche se sappiamo che il Cavaliere è uomo dalle mille risorse e capace riprendere slancio anche nei momenti più difficili.
[ad]Scenario 1. Alle urne, alle urne!: il governo non disponendo di una solida maggioranza alla Camera dei Deputati corre sempre dei rischi. E considerando l’ultimo svarione della maggioranza sul rendiconto di bilancio questa volta se a Montecitorio il centrodestra andrà sotto su un votazione mediamente importante Napolitano potrebbe arrivare alla conclusione sostanziale che l’esecutivo non dispone più di una maggioranza parlamentare alla Camera. Ciò è previsto dalla Costituzione e alcune recenti esternazioni pubbliche del Capo dello Stato fanno credere a questa ipotesi.
In questo caso Berlusconi, anche se come abbiamo evidenziato egli cerca sempre aspetti formali per dimettersi, non potrà che salire al Quirinale rassegnando le sue dimissioni.
Non è escluso che gli “indisponibili” del centrodestra possano astenersi proprio sul bilancio alla Camera, per far passare l’importante provvedimento ma al tempo stesso evidenziare l’inesistenza di una maggioranza parlamentare.
Una volta dimessosi Berlusconi però (e questa argomentazione è utilizzata da molti plenipotenziari del PdL per frenare i frondisti) potrebbe impuntarsi nel sostegno ad un nuovo esecutivo. E ciò non potrebbe che portare a nuove elezioni, considerando che un qualsiasi governo italiano in questa contingenza sociale ed economica è bene che abbia una solida maggioranza nelle aule parlamentari. E nel caso il PdL mantenga i suoi sulle linea delle elezioni anticipate (linea comunque gravida di rischi per il centrodestra) a maggior ragione sarebbe difficile per qualsiasi altro governo trovare una solida sponda a Palazzo Madama.
Scenario 2. Governo di centrodestra “allargato”. Sarebbe questa l’ipotesi più cara a Stracquadanio e agli amici dell’Hassler Villa Medici: con la scusa del “passo in avanti” berlusconiano si consentirebbe la nascita di un governo che oltre all’attuale maggioranza comprende almeno una parte del Terzo Polo (l’UdC). Uno scenario che però deve avere l’assenso di Berlusconi. Infatti si scrive “passo in avanti” ma si legge “nuovo premier”. E’ nota infatti l’indisponibilità casiniana di tollerare o di sostenere una quinto esecutivo a guida Berlusconi. In questo caso le ipotesi più probabili per la premiership sono Gianni Letta e Angelino Alfano. Per certi versi questo è lo scenario meno gradito da parte del Partito Democratico, che da anni ritiene, soprattutto nelle sue componenti “identitarie”, una sconfitta certa nel caso gran parte del Terzo Polo corra con la destra, In barba a qualsiasi previsione elettorale.
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