Sondaggio Ixè per Agorà, giudizi negativi per il Governo
8/11/2013 – Il sondaggio politico presentato ad Agorà questa mattina e condotto dall’istituto Ixè registra un calo nella fiducia degli Italiani nel Governo Letta, anche in luce della percezione negativa che gli Italiani sembrano avere nei confronti dei provvedimenti di cui si sta occupando l’esecutivo.
La fiducia, che si attestava al 28% la scorsa settimana, scende infatti in questa rilevazione al 24% (meno di un Italiano su quattro si fiderebbe quindi del Governo). Il dato non deve però sorprendere: quasi la metà degli Italiani pensa infatti che con l’introduzione della legge di stabilità finirà col pagare più tasse: solo il 27% è infatti d’accordo con il Ministro Saccomanni, che introducendo la Legge di Stabilità aveva annunciato che gli Italiani avrebbero pagato 1 miliardo di tasse in meno il prossimo anno. La maggioranza degli intervistati da Ixè è invece pessimista, trovandosi maggiormente d’accordo con la CGIA di Mestre che ha calcolato un aumento medio delle tasse di 1,1 miliardi di euro, ma c’è anche un altro 27% che non sa rispondere.
Il giudizio sul Governo è decisamente negativo anche per un altro tema fondamentale come il lavoro: solamente il 4% degli Italiani pensa che l’esecutivo si stia operando molto o abbastanza per incentivare il mercato del lavoro e cercare di risolvere almeno in parte una delle situazioni di disoccupazione più gravi d’Europa, mentre uno schiacciante 96% ritiene che il governo stia facendo poco (50%) o addirittura nulla (46%).
Intanto, osservando la fiducia che gli Italiani nutrono nei principali leader politici troviamo in calo i due principali esponenti attuali del centrosinistra: Matteo Renzi, candidato alla segreteria del PD e sindaco di Firenze, ottiene infatti il 51% perdendo 4 punti di fiducia così come il premier Enrico Letta, che scende al 42%. Tra di loro Rimane invece forte Napolitano, che rispetto alla scorsa settimana guadagna un punto. Anche Alfano cala al 28%, stessa cifra ottenuta da Grillo cui seguono Vendola al 21%, Maroni col 20%, Berlusconi col 18%, Monti al 17% ed infine Epifani al 15%.