Pdl Cicchitto “siamo più cinquanta no a crisi governo”

cicchitto fabrizio

 

Dal gruppo del Pdl vicino ad Alfano come spesso accade è Cicchitto ad uscire allo scoperto. “Non si capisce la ragione per cui quotidianamente alcuni, non tutti, dei cosiddetti falchi nonché dei cosiddetti lealisti rovesciano contro chi non è d’accordo con loro alcune tonnellate di insulti”.

Lo dice l’esponente del pdl Fabrizio Cicchitto. “Non c’è materia per arrabbiarsi – aggiunge – ma piuttosto per fare i conti con la realtà. Infatti siamo in presenza di un chiaro dissenso politico perché siamo ritornati alla situazione del 2 ottobre quando all’interno del Pdl c’erano esponenti autorevolissimi che volevano la crisi di governo: adesso la rivogliono. Inoltre c’è una visione di cosa dovrebbe essere Forza Italia che non è per niente condivisibile.

Per parte nostra abbiamo sintetizzato in un documento politico le nostre posizioni su questi due argomenti e su altro, raccogliendo piu di 300firme, mentre più di 30 senatori e di 20 deputati confermano la loro volontà di ribadire la fiducia al governo per ragioni che vanno al di là di una questione di poltrone. Vogliamo mantenere il sostegno al governo perché riteniamo che una crisi provocata dal Pdl sarebbe un salto nel buio,non darebbe alcun vantaggio a Berlusconi e darebbe al centrodestra tutte le responsabilità delle conseguenze economiche e finanziarie di questo gesto, metterebbe in moto meccanismi politici e istituzionali vantaggiosi solo per il Pd.

Sul partito non c’è un problema di sigle ma di sostanza: vogliamo che Forza Italia o Pdl che sia combini insieme il ruolo carismatico di Berlusconi, con quello politico di Alfano, con la democrazia interna; vogliamo un partito moderato, garantista e riformista, non un partito in cui tutto il potere politico è concentrato in una sola persona e quello organizzativo in un nucleo estremista e autoritario.

Vogliamo che il Pdl – prosegue Cicchitto – permanga nel PPE e non provochi esso stesso con mosse dissennate le condizioni politiche e statutarie per essere escluso. La presenza nel PPE deve essere funzionale anche ad aprire una grande battaglia in Europa per modificare le politiche attualmente prevalenti senza pero’ concessioni alle derive populiste e anti-europeiste”.