Un’azienda non è solo viti e bulloni: un’azienda è anche cultura e arte, storie di impresa (e di un intero Paese) che, da qualche anno a questa parte, vengono custodite all’interno degli archivi e dei musei aziendali.
A occuparsi della valorizzazione di tale patrimonio artistico è, dal 2001 a questa parte, Museimpresa, Associazione italiana archivi e musei d’impresa, che, a questo scopo, svolge attività di ricerca nel campo della museologia e dell’archivistica d’impresa, promuove l’azione di networking tra imprese associate e istituzioni, pubbliche e private, e soprattutto favorisce lo scambio e la diffusione di conoscenze ed esperienze con la comunità museale, le imprese, le istituzioni e il grande pubblico.
Tale immensa mole di lavoro svolto da Museimpresa trova riscontro nella settimana della cultura d’impresa, evento promosso da Confindustria e quest’anno giunto alla sua XII edizione: dal 14 al 24 novembre, infatti, le aziende italiane apriranno le proprie porte al grande pubblico attraverso una serie di visite guidate, mostre, rassegne cinematografiche, workshop, convegni e dibattiti.
Molte le città coinvolte nell’iniziativa: non solo quelle che, nello stereotipo nazionale, sono le più laboriose (Milano, Torino, Venezia, Verona e il loro hinterland, Sesto San Giovanni, Chieri, Stra e Villafranca di Verona), ma anche quelle che, al sud, detengono una vera tradizione d’impresa (Roma e Napoli); grande novità di quest’anno è, poi, l’inserimento di due località europee: la Ruhrgebiet tedesca, coinvolta dal 20 al 22 nella ERIH Annual Conference 2013, e Parigi, dove il 29 novembre si terrà l’incontro “Più cultura, più impresa”.
Grande, infine, l’attenzione per l’arte: alla Fondazione Fila Museum di Biella una mostra dedicata al viaggio americano del fotografo Ezio Gribaudo e dell’artista Lucio Fontana, alla Fondazione Pirelli di Milano l’esposizione delle opere dipinte da Renato Guttuso durante un viaggio in Egitto con Giovanni Pirelli e alla Campari di Sesto San Giovanni le 30 chine di Fortunato Depero della Galleria Campari.
Clara Amodeo