La pioggia di emendamenti (più di 3.000) che è caduta sulla legge di Stabilità rischia di annacquare l’intera manovra e rendere il cammino dell’esecutivo più faticoso di quanto già non sia. E così per venire incontro alle esigenze del governo, il Pd, per bocca del suo capogruppo al Senato, Luigi Zanda, ha deciso di ridurre di almeno 4/5 la sua attività emendativa alla legge di stabilità. E lo farà “secondo una precisa direzione: crescita, sviluppo e occupazione”.
Via la Trise arriva la Tuc – Tra i tanti emendamenti a firma Pdl spunta quello presentato dal relatore Antonio D’Alì insieme ai senatori Mandelli e Sacconi. Il testo cancella la Trise con il Tuc (tributo unico comunale) che andrebbe a sostituire, per la componente immobiliare, l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati e l’imposta comunale sugli immobili. La nuova tassa verrebbe finanziata dalla vendita degli stabilimenti balneari.