Agcom e diritto d’autore. Nei giorni scorsi era circolata in Rete la notizia che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Giovanni Legnini stesse lavorando, in gran segreto, ad un emendamento da “infilare” tra le migliaia già presentati, alla Legge di Stabilità, attraverso il quale attribuire, ex post, all’Agcom il potere di emanare il famigerato Regolamento sul diritto d’autore online che l’Authority è in procinto di varare.
A sollevare il dubbio era stato, probabilmente, un tweet con il quale, lo stesso Sottosegretario, lo scorso 28 ottobre, aveva annunciato l’intenzione di occuparsi della regolamentazione del diritto d’autore con un’apposita norma “dopo la legge di stabilità”. Tanto era bastato per insinuare il sospetto che vi fosse l’intenzione di “sanare” l’azione regolamentare che l’Agcom sta conducendo contro il parere di molti, spingendosi a dettare norme che, probabilmente, competerebbe solo al Parlamento discutere e varare.
Ed proprio via twitter è arrivata la smentita di Giovanni Legnini. Rispondendo ad un mio tweet di ieri nel quale chiedevo una conferma o una smentita circa l’esistenza dell’emendamento al centro delle polemiche, il Sottosegretario, in perfetto stile twitter, ha risposto così: “@guidoscorza l’emendamento non c’è, e non ci può essere, perché nella #leggedistabilita non ci possono essere norme regolamentari. #agcom”. Punto e a capo. Nessun emendamento alla Legge di Stabilità e, salvo sorprese, nessuna nuova norma in arrivo per fornire ad Agcom poteri regolamentari che, allo Stato, sembra non avere.
Il Sottosegretario questo non lo dice in maniera espressa – forse anche complici i 140 caratteri in cui Twitter impone di comprimere il pensiero – ma c’è da augurarsi che se stesse lavorando ad una norma di analogo contenuto ma da varare attraverso un canale diverso dalla legge di stabilità, lo avrebbe scritto. Nessun nuovo potere in arrivo per l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni da Palazzo Chigi via Montecitorio.
C’è, tuttavia, un dato che non può essere sottovalutato. Legnini, infatti, ha comunque intenzione – stando a quanto dichiarato via Twitter lo scorso 28 ottobre – di varare una norma sul diritto d’autore online. E’ un fatto importante perché nei mesi scorsi lo stesso presidente dell’Autorità ha ripetutamente dichiarato che se il Parlamento o il Governo fossero intervenuti l’Agcom avrebbe fatto un passo indietro. Se, dunque, è vero che Palazzo Chigi ha intenzione, licenziata la legge di stabilità, di occuparsi di diritto d’autore, l’Autorità dovrebbe fermarsi in rispettosa attesa che il Governo scriva e vari le norme in questione.
I più sentiti ringraziamenti al Sottosegretario Legnini per aver confermato quanto Internet – se usata bene – possa rappresentare uno straordinario canale di comunicazione tra Istituzioni e cittadini.