Congresso Lega. Tra i candidati alla segreteria anche Matteo Salvini e Umberto Bossi. E’ tempo di primarie, congressi o avvicendamenti di leader nei maggiori partiti. La Lega Nord è tra questi e per il 7 dicembre è prevista l’elezione diretta del nuovo segretario che dovrà succedere a Maroni. Entro il 28 novembre, i pre- candidati (sono cinque) dovranno raccogliere almeno mille firme per candidarsi alla segreteria federale del partito. La sorpresa è arrivata da Flavio Tosi. Il sindaco di Verona, che negli ultimi tempi aveva ammiccato ad una candidatura “per guidare il centro-destra” (se mai verranno fatte le primarie), si è ritirato dalla corsa probabilmente perché si aspettava una corrente che lo sostenesse all’interno del partito.
Roberto Calderoli, alle 12 di stamane, ha annunciato l’ammissione da parte del comitato esecutivo di cinque candidati. Il primo è Matteo Salvini (appoggiato dal governatore della Lombardia Roberto Maroni) che sul suo profilo facebook ha ringraziato “la splendida comunità della Lega” che “mi ha dato tanto, tutto. E se posso essere utile, da militante fra militanti, rispondo come ho sempre fatto in questi 23 anni: ci sono”. Poi, ça va sans dire, non poteva mancare il fondatore del Carroccio Umberto Bossi (probabilmente nostalgico dei tempi che furono), il vicesegretario federale della Lega Giacomo Stucchi, il consigliere regionale dell’Emilia-romagna Manes Bernardini e il consigliere comunale di Vizzola Ticino (Varese) Roberto Stefanazzi.
Le firme da raccogliere dovranno raggiungere un minimo di 1000 fino ad un massimo di 1500 e, ha annunciato il responsabile organizzativo Calderoli, “il 7 dicembre, al termine del voto dei militanti nelle segreterie provinciali, avverrà subito lo spoglio. Dunque il congresso del 15 dicembre avrà solo il compito di ratificare il risultato”.
Bossi pronto ad andarsene se non dovesse vincere – “Pronto per correre” per la segreteria della Lega: “da ragazzo vincevo sempre i cento metri” e anche stavolta “vinco io, penso di farcela”. Lo dice Umberto Bossi all’Adnkronos a Montecitorio. A Roberto Maroni, che nei giorni scorsi aveva confidato di sperare nella vittoria di un ‘giovane leone’, il Senatur replica che “ognuno ha le sue idee, io credo che occorra uno che sappia dove andare”. Se Bossi non dovesse spuntarla non esclude di lasciare il Carroccio per dedicarsi a un altro progetto politico: “ci devo ancora pensare”, replica infatti alla cronista annuendo. Netto anche il giudizio su Tosi che, a sorpresa, non si è candidato. “”Tosi? Ha capito anche lui che è finito il tempo di tenere i piedi in due scarpe, non è della Lega per correre alla segreteria”. Il Senatùr non troverà però l’appoggio del vecchio amico Roberto Maroni che spera nella vittoria di Salvini. “Ho già espresso la mia indicazione, la mia preferenza per Matteo Salvini: sono lieto che si sia candidato e spero che sia lui quello che la base indicherà”.