Roma e i 5 Stelle: all’attacco a colpi di tweet
La settimana scorsa era toccato al Corriere della Sera. Ora nel mirino ci finisce Il Giornale. I consiglieri capitolini del Movimento 5 Stelle bacchettano quello che ritengono un giornalismo fazioso.
Nel mondo dell’informazione romana, in effetti, dei 5 stelle c’è poco o nulla. Ma se si va sui social network, allora cambia tutto.
Con ordine. Lunedì scorso, sul Corriere della Sera si parla del bilancio di Roma Capitale, tema alquanto spinoso. La chiusura dell’articolo (“E i Cinque Stelle? Zero iniziative, zero comunicati, zero critiche a Marino. Come dire: un partito ‘diversamente’ all’opposizione”) non piace ai grillini – ci perdonino se per semplificare li chiamiamo così – i quali a mezzo blog rispondono che articoli del genere “ricordano alla cittadinanza del perché questo Paese ha bisogno del Movimento 5 Stelle. Non è tollerabile che un giornalista affronti la nostra attività comunale con un pressappochismo che sa di diffamazione”.
Sabato a scrivere di Cinque Stelle è Il Giornale, secondo il quale i grillini “si sono accordati con Marino per ritirare le valanghe di emendamenti che avrebbero reso impossibile l’approvazione del Bilancio entro il 30 novembre e fatto scattare il commissariamento”.
Ieri sera, sempre sul blog dei 5 Stelle appare un comunicato che nega qualsiasi tipo di accordo con Marino. I consiglieri capitolini del M5S sfidano la giornalista a dimostrare il contrario (“le prove dell’accordo per favore….altrimenti la smentita…” ha twittato Marcello De Vito) e ci vanno giù duro: “Questo modo di fare giornalismo denota grave pressapochismo e, se protratto, legittimerà il sospetto di una grave campagna diffamatoria ordita ai nostri danni. Ci riserviamo, quindi, il diritto di agire nelle competenti sedi per tutelare l’immagine del M5S”.
La pattuglia dei 5 Stelle in Campidoglio conta quattro consiglieri: Marcello De Vito, Daniele Frongia, Virginia Raggi, Enrico Stefàno. Sui quotidiani trovano poco spazio (e quando lo trovano spesso finiscono col rispondere per le rime) ma sono tutti attivissimi sui social network, da Twitter a Facebook. Ed è da lì, tra cinguettii e post, che bisogna partire per farsi un’idea di quello che pensano e quello che fanno.
Non hanno gradito ad esempio la bocciatura della loro proposta di accorpare le commissioni in un’unica sede, cosa che a loro dire avrebbe prodotto “un notevole risparmio e avrebbe anche estremamente razionalizzato l’attività delle commissioni stesse”. Così come stanno le cose, sostengono, “i gruppi “piccoli” come il nostro non sono messi nelle condizioni di esercitare il proprio mandato”.
Da settimane criticano la lentezza con cui la maggioranza porta in aula azioni di governo da discutere, e si oppongono al progetto del Campidoglio che per fare cassa starebbe valutando l’ipotesi di mettere all’asta centinaia di immobili di sua proprietà. La ricetta dei consiglieri ‘pentastellati’ per ripianare il buco di bilancio parte da una lotta agli sprechi e passa per una revisione del funzionamento della macchina amministrativa.
Meglio è andata con il registro delle unioni civili, una proposta di delibera a cui hanno lavorato tanti consiglieri, grillini compresi, e che dovrebbe dare frutti.
Un’altra mozione targata 5 Stelle si propone l’obiettivo di impegnare sindaco e assessori in una campagna di sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo e assicurare ai malati di gioco d’azzardo patologico una prima assistenza nelle strutture di competenza del Comune di Roma. Tutto questo fuori dai radar della grande informazione.