La previsione di Civati “Renzi perderà”

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Meno di un mese alle primarie scontate del Partito Democratico, quelle che – secondo i più – incoroneranno Matteo Renzi segretario. C’è, però, chi non si arrende a questo probabile verdetto: è Giuseppe “Pippo” Civati, ex consigliere regionale dem al Pirellone e illustre dissidente (costruttivo) del partito.

In occasione di un incontro a Genova, Civati ha azzardato un pronostico che riuscirebbe a stupire persino il più abile allibratore: “Renzi perderà, l’8 dicembre andranno a votare quelli che sorprendono”. Sarà che il deputato del Pd voglia approfittare dell’Immacolata Concezione per chiedere un miracolo, considerando che la maggior parte della dirigenza, dei circoli e degli elettori dem sembrano essere divisi tra Gianni Cuperlo e il sindaco di Firenze (il primo avrebbe dalla sua parte l’appoggio della quasi totalità dei segretari provinciali).

Provocazione a parte – sempre che lo sia –, Civati si è rivelato uno dei candidati più graditi ai giovani elettori democratici e alla base delusa dalle scelte romane, grazie anche alla sua netta opposizione al governo di larghe intese: “Cuperlo è un uomo di spessore intellettuale, mentre Renzi ha un talento straordinario per quanto riguarda la comunicazione” è il giudizio di Civati sui profili degli avversari. Ma attacca: “Sulle larghe intese mi pare che siano convinti che si possa andare avanti per altri due anni, per un totale di quattro, che non sono pochi”, includendo nella lista anche il collega Pittella.

Per quanto riguarda i rapporti con gli iscritti e i circoli, il deputato lombardo ha le idee molto chiare: “Se dovessi mai fare il segretario, la prima cosa che farei è tenere in una relazione molto stretta gli elettori”. E denuncia: “Questo partito li convoca solo per le primarie e li fa scegliere solo le persone. Io vorrei coinvolgerli, invece, utilizzando gli strumenti tradizionali, i mezzi di fortuna e la rete”. L’apertura di un nuovo sito personale più dinamico e social sembra andare incontro a questa esigenza.

In linea generale, il Pd di Civati ricalca il progetto de L’Ulivo prodiano, fonte ispiratrice del suo programma. La gratitudine politica nei confronti del Professore è stata rimarcata anche a Genova: “Vorrei che Prodi riprendesse la tessera nel 2014 – ha detto con amarezza –. Se sarò segretario, il 9 dicembre potrò presentare a Romano un partito in cui tutto il gruppo dirigente non è dei ‘101’, in cui tutti si riconoscono nell’Ulivo e nel motivo fondamentale per cui sia lui che Rodotà sono stati fatti fuori a maggio e cioè che entrambi sono alternativi alle grandi intese”. E, diversamente da Renzi, Civati torna sulle future alleanze del partito: “Dobbiamo recuperare un rapporto strettissimo con Vendola e con Sel: lo avevamo promesso e invece ci siamo separati”.

Fabrizio Neironi