Un “dialogo sulla libertà di informazione” è questo il titolo – ed anche il senso – del dibattito in programma il prossimo 14 novembre presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani al quale parteciperanno i Presidenti di Camera e Senato il Presidente del Garante per il trattamento dei dati personali e la riservatezza, uno dei componenti dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni nonché i rappresentanti di numerose associazioni della società civile italiana.
Occasione di un confronto tra istituzioni, giornalisti, editori e società civile che, in Italia, mancava da tempo è la visita ufficiale, nel nostro Paese, di Frank La Rue, Relatore speciale nelle nazioni unite per la promozione e tutela della libertà di informazione.
Ed è proprio a Frank La Rue, ospite d’eccezione, che saranno affidate le conclusioni dell’incontro.
Tanti i temi oggetto del dibattito.
A cominciare dalla nuova disciplina sulla diffamazione che il Senato si avvia a discutere dopo che la Camera dei Deputati ha detto basta al carcere per i giornalisti ma non se l’è sentita di fare di più.
E poi l’annosa ed irrisolta questione del diritto all’oblio in Rete.
Il diritto dei singoli a che la comunità dimentichi certi episodi del loro passato, giustifica un processo di revisione della storia che, indubbiamente, comprime il diritto dei cittadini di sapere?
Giornalisti ed editori di giornali ne discuteranno con il Presidente dell’Autorità Garante per la Privacy, Antonello Soro.
E, infine, il diritto d’autore online, tema di scottante attualità nei giorni che precedono il varo, da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, del nuovo regolamento sulla tutela del copyright nello spazio pubblico telematico.
E’ innegabile che chi crea e distribuisce cultura, informazione o intrattenimento abbia diritto ad essere remunerato a fronte del suo sforzo creativo ma fino a che punto è giusto che ci si spinga nel garantire tale diritto quando facendolo si rischia di comprimere oltre il lecito la libertà di informazione?
Bisogna discuterne mettendo da parte ogni estremismo e posizione preconcetta e guardando solo all’interesse comune del sistema Paese, un Paese che potrebbe ritrovarsi più ricco – ed è anche lecito dubitarne – ma democraticamente e culturalmente più povero.
Guai a chi pensa di avere certamente ragione, benvenuto a chi crede di averla ma è pronto a farsi convincere del contrario.
Sarà questa l’unica regola del “Dialogo sulla libertà di informazione” che andrà in scena giovedì 14 novembre, alle 15, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica.
I posti sono limitati e per partecipare bisogna iscriversi. Qui il programma e l’indirizzo al quale inviare la richiesta di partecipazione