“Berlusconi non dividerà il suo partito”. Ne è sicuro il vicepremier Angelino Alfano che, in un’intervista al Corriere della Sera, confida nel senso dello stato del Cavaliere. “Io lavoro con convinzione all’unità – spiega Alfano – Ci sarebbe stata la possibilità di prendere in un altro momento un’altra decisione. Se non è andata così è perché conosco il presidente Berlusconi, ho lavorato al suo fianco per tanti anni e so qual è la missione che ha dato a se stesso: unire i moderati. Sono quindi convinto che farà di tutto per non dividere il suo partito”. Alfano attacca poi i lealisti “Solo gli ipocriti e i cinici non dicono che in caso di elezioni anticipate, semmai ci fossero, il presidente Berlusconi non sarebbe candidabile”. E così il vicepremier lancia la sua idea. “Il caso giudiziario del Cavaliere non è chiuso e nel 2015 proprio lui potrebbe rientrare in campo e candidarsi”. Non ha paura di fare la fine di Fini, Alfano, perché “Berlusconi sa che nel governo ci sono entrato per sua volontà”.
Quagliariello “Non basta Berlusconi a tenerci insieme” – Mentre Angelino Alfano dichiara che il Consiglio Nazionale che si terrà questo sabato sarà una festa, il suo collega di governo e di partito Gaetano Quagliariello pensa che “senza un accordo politico chiaro” sarebbe più opportuno disertare l’appuntamento. Il perché è presto detto. Tra falchi e colombe non c’è nessuna mediazione in atto. “Non riesco a capire quelli che hanno come obiettivo la rottura a tutti i costi né quelli che puntano alla pace a tutti i costi. Ragionano così le menti illiberali” spiega il ministro delle Riforme in un’intervista all’Unità. “Il 2 ottobre – conclude Quagliariello – abbiamo posto due problemi. Il primo: nelle condizioni economico-sociali date la caduta del governo non farebbe bene all’Italia, ne’ al centrodestra, ne’ a Berlusconi. Il secondo problema é un dato di fatto: la leadership di Berlusconi deve essere affiancata da un partito strutturato”.
Cicchitto “Annullare Consiglio Nazionale” – Assume una posizione più estremista rispetto ad Alfano e Quagliariello, Fabrizio Cicchitto, che ospite di Omnibus su La7, torna a proporre l’annullamento del Consiglio Nazionale. “Nessuno può pensare di fare il furbo e cioé di fare il Cn, smontare il Pdl, fare un partito con a guida un uomo solo e risolvere il problema del rapporto governo-decadenza il 27: questo sarebbe un percorso impossibile, un falso compromesso. Un imbroglio”. “Se il contesto del Consiglio nazionale segna un’intesa politica e si fa un dibattito e un confronto normale è un conto, ma – ragiona Cicchitto – se le cose restano al punto in cui stanno, con le ultime dichiarazioni di Berlusconi, allora le cose sono molto più complicate”.
Fitto “Vogliono far la festa al Cav” – “Il tempo delle ipocrisie, delle parole dolci verso Silvio Berlusconi ma degli atti ostili nei suoi confronti, deve finire. Altrimenti il rischio non è che si voglia guastare la festa al presidente Berlusconi, ma che si voglia fargli la festa”. Lo dice Raffaele Fitto: “Mentre infatti l’onorevole Alfano descrive sul Corriere della Sera un quadro unitario, sereno, nel quale non sembrano esservi ombre (semplicemente perché il vicepremier sceglie di eludere i nodi di fondo)- prosegue Fitto- altri a lui vicini, contemporaneamente, si incaricano di chiarire lo scenario: Berlusconi deve di fatto mettersi da parte (al di là dei consueti omaggi formali); il Governo deve essere sostenuto “a prescindere”; il voto sulla decadenza, al di là di qualche lacrima di coccodrillo, non deve produrre conseguenze; quanto alla legge di stabilità, sarà quel che sarà”.
Berlusconi “Impossibile collaborare con chi mi fa decadere” – Il Cavaliere, che ieri ha incontrato un centinaio di giovani nella nuova sede di Forza Italia in piazza Lucina a Roma, non recede dalle sue intenzioni. Se decado, è l’adagio, allora deve cadere anche il governo. “Sono preoccupato dal voto sulla mia decadenza. Si violano le regole con la retroattività della legge Severino e con il voto palese sulla decadenza. Se il Senato votasse la mia decadenza, io sarei in balia di tutte le Procure” ammette Berlusconi. Per l’ex premier governare con chi lo vuol far fuori è impossibile. “Risulta incredibile che un partito alleato al governo con noi voglia far fuori il leader del nostro movimento. Come possono chiedere ai nostri ministri e senatori di continuare a collaborare con il governo quando si rendono responsabili dell’omicidio politico del leader del Pdl?”.