Buzzmeter, Analisi delle conversazioni pubbliche in Twitter sulle primarie del Partito Democratico
Redazione
Analisi delle conversazioni pubbliche in Twitter sulle primarie del Partito Democratico – Periodo 06-12 Novembre.
In questo post descriviamo i risultati di un listening ed analisi sull’andamento delle conversazioni in Twitter, che riguardano i quattro candidati alla segreteria del PD: Matteo Renzi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella. L’analisi è stata condotta con Buzzmeter ed è relativa al periodo che va dal 06 al 12 Novembre 2013. Questo post fa seguito ad altri due report analoghi che fanno riferimento alle settimane precedenti: Report 30 Ottobre – 5 Novembre, Report_22-28 Ottobre.
Impostazione del listening
I dati presentati in questo post sono stati ottenuti attraverso le API, o funzioni software, che Twitter mette a disposizione per accedere ai tweets condivisi pubblicamente dai suoi utenti, relativi a un qualsiasi argomento. I dati sui quali si basano le statistiche presentate in questo post sono unicamente pubblici e l’accesso a tali dati non viola la privacy di nessuno.
Nel periodo tra il 6 e il 12 Novembre, Buzzmeter ha raccolto e analizzato circa 42.000 tweets contenenti le keywords “Renzi“, “Civati“, “Cuperlo” e “Pittella“, mentre gli utenti che hanno partecipato attivamente alla conversazione sono stati oltre 17.000.
Presentiamo e commentiamo i dati ottenuti con riferimento all’andamento comparativo del volume dei posts, degli utenti coinvolti e dei principali argomenti trattati. Per maggiori informazioni scrivici, siamo a disposizione per fornire chiarimenti e informazioni più approfondite. Analisi del Volume della Conversazione
L’andamento giornaliero dei tweets che citano i quattro candidati mostra una netta prevalenza di Matteo Renzi, molto più marcata rispetto alla settimana precedente, dovuto probabilmente alla sua partecipazione a trasmissioni televisive come Servizio Pubblico, com’è visibile in basso da un’analisi degli hashtags correlati a Renzi.
L’indicatore del volume della conversazione è già da solo un dato molto significativo nell’ottica di prevedere il futuro vincitore delle elezioni. Ottenere l’attenzione da parte dei media e degli utenti di un social network è un grande successo.
Facciamo presente che i dati non rispecchiano fedelmente gli orientamenti di voto nella società, poiché il target dei votanti di un candidato potrebbe frequentare il social network più di quanto non faccia il target di un altro candidato. In questo caso è da ipotizzare che i sostenitori di Renzi e Civati frequentino Twitter più di quanto non facciano i sostenitori di Cuperlo e Pittella. I dati vanno dunque pesati in questa ottica.
Ricordiamo inoltre che le informazioni ottenute con l’osservazione del traffico in Twitter sono molto legate al mondo dei media tradizionali. In Twitter sono presenti le principali testate giornalistiche, la maggior parte dei politici, degli opinion leaders e dei professionisti dell’informazione, che usano in modo intensivo il social network e la cui attività di comunicazione online rispecchia quella condotta nei media tradizionali. Le trasmissioni televisive inoltre incentivano la partecipazione degli utenti di Twitter, lanciando degli hashtags che consentano a chiunque di entrare nel dibattito.
Il grafico che segue mostra un confronto tra i quattro candidati, con i dati del volume di traffico, o numero di tweets totali nell’intero periodo di analisi, 5-12 Novembre.
Nel grafico che segue mostriamo le percentuali a confronto del numero di utenti coinvolti nel buzz.
Dall’analisi dei due grafici precedenti scopriamo come il numero di utenti che parla di Civati sia nettamente inferiore rispetto al numero di tweets che lo riguardano. E’ l’unico dei quattro candidati a mostrare questa tendenza. Ciò è indice di una conversazione più fitta, o partecipata rispetto ai suoi concorrenti.
In Twitter ogni utente ha dei followers, o seguaci, i quali rappresentano il suo pubblico personale. Un utente importante avrà un numero di followers molto elevato. Da ciò ne consegue che il tweet di un utente con un milione di followers avrà un peso maggiore rispetto al tweet di chi ne ha 100. Nel primo caso potranno vederlo, in via teorica, molti più utenti.
Nel grafico che segue mostriamo il dato del pubblico potenziale di Twitter relativo ai quattro candidati. Il dato va interpretato in questo caso nel senso che coloro che hanno discusso di Matteo Renzi hanno un numero di followers medio superiore rispetto agli altri candidati, e sono dunque mediamente più importanti dal punto di vista sociale.
Analisi della Partecipazione alla Conversazione
Il grafico che segue indica il numero di mentions relative ai quattro candidati. Una mention è da intendersi come un tweet particolarmente “sociale”. In molti casi un tweet è una semplice segnalazione di un articolo di un giornale o di un’agenzia stampa che non genera risposte o partecipazioni, oppure è un’opinione di un utente che non produce nessun coinvolgimento.
Una mention invece è un tweet dove vengono menzionati altri utenti, è nel maggiore dei casi una risposta a un tweet di qualcun altro e si può interpretare come una frase all’interno di una conversazione. Si tratta dunque di tweets ad alta valenza sociale, che indicano un alto livello di partecipazione.
Su questo punto abbiamo rilevato una distribuzione che somiglia molto alla distribuzione totale del tweets, mostrato nella prima torta. Ciò vuol dire che il livello di partecipazione alla conversazione è simile tra i quattro candidati, a differenza delle precedenti dove la conversazione su Pippo Civati appariva molto più partecipata, con un numero di utenti menzionati molto elevato.
Il grafico che segue mostra il numero di retweets, ovvero di condivisioni di posts relativi ai candidati. Il dato può essere interpretato come una misura della partecipazione alla conversazione su ciascun candidato.
Argomenti correlati ai quattro candidati
I grafici che seguono mostrano i 20 hashtags, o argomenti, più comuni presenti nelle conversazioni relative ai quattro candidati. Nelle liste che seguono, troviamo parole relative a nomi di partiti, di politici, di giornalisti, di trasmissioni televisive, e meno su argomenti di interesse comune e di importanza sociale.