Continuano a migliorare i rapporti fra Ecuador e Perù. I rispettivi Presidenti, Rafael Correa e Ollanta Humala, hanno realizzato un nuovo accordo di pace e d’integrazione fra i due Stati. Un’integrazione basata su dei progetti di sviluppo che, a detta dei due capi di Stato, mirano a garantire un mercato produttivo ed egualitario.
L’ecuadoregno Rafael Correa ha dichiarato che la pace non è soltanto l’assenza della condizione di guerra, ma anche la presenza di sviluppo, uguaglianza, equità e dignità. Inoltre, definendo l’America Latina come la regione più “iniqua” del mondo, egli ha aggiunto che è necessario che gli Stati latinoamericani conducano simili politiche pubbliche per ottenere più uguaglianza e più equità.
D’altra parte, il Presidente del Perù Humala ha evidenziato che i risultati di questi accordi sorprendono per il livello d’integrazione raggiunta, dando l’esempio a tutta la regione. Le attuali relazioni fra i due Stati sono impressionanti se si pensa alla pessima condizione di alcuni anni fa, dovuta alla disputa territoriale trasformata nel conflitto armato internazionale più longevo dell’emisfero occidentale.
Questa controversia è sorta come conseguenza di imprecise definizioni geografiche, utilizzate durante l’epoca coloniale, che hanno portato allo scontro bellico già nel 1828. La disputa è proseguita fino al XX secolo: nel corso di questi anni, ci furono numerosi tentativi per definire i confini nazionali, ma gli accordi realizzati non placarono mai le controversie prima del 29 gennaio 1942 quando, in occasione della conferenza panamericana di Rio de Janeiro, fu posta fine alla disputa territoriale.
Tuttavia, nel gennaio 1995 scoppiò un’altra volta la guerra, per il controllo di diversi avamposti militari situati sulle sorgenti del fiume Cenepa, e stavolta conclusasi dopo oltre un mese con la firma della Dichiarazione di Montevideo (28 febbraio 1995). Infine, il 26 ottobre del 1998, l’Ecuador e il Perù hanno firmato un accordo di pace che istituiva le condizioni per la fine della controversia, quasi due secoli dopo che gli Stati sudamericani avevano affermato la loro indipendenza dall’Impero spagnolo.