Alfano addio Berlusconi. Perché Alfano rischia tutto?
Alfano addio Berlusconi. E’ stato uno scatto quello dato ieri sera da Alfano. Ha ripetuto in parte ciò che si è visto prima del voto di fiducia del 2 Ottobre. Alfano, come quindi preferisce pare, ha atteso l’ultimo momento. Comunicato lo strappo in serata. Anche nel caso del voto di fiducia ha, sino all’ultimo, trattato con Berlusconi tentando (o fingendo di trattare?) una mediazione. Alfano è arrivato allo strappo senza dare l’impressione di volerlo. Si può dire che giochi di rimessa.
Nel giorno dell’addio (forse) definitivo dal resto del centrodestra Alfano ha ufficializzato lo strappo e comunicato la costituzione di nuovi gruppi parlamentari solo poche ore prima dal via del consiglio nazionale con cui il Pdl torna a Forza Italia. Quasi a non voler dare il tempo agli altri di organizzarsi.
Sandro Bondi, coordinatore del partito, accusa Alfano di “avere come unica preoccupazione l’impegno vincolante assunto con il Pd, con Enrico Letta sotto la regia del Presidente della Repubblica”.
Perché Alfano rischia tutto? Ci sono due possibili risposte. La prima: Alfano è convinto della capacità del neonato movimento di erodere consenso al progetto politico (ri)fondato da Berlusconi. La seconda: Alfano pensa che la riforma della legge elettorale possa consentire anche ad un partito tutto da inventare una centralità nello scacchiere politico nazionale. In altre parole, Alfano starebbe scommettendo sulla continuazione sotto altra forma delle larghe intese. E’ da escludere, secondo chi scrive, che Alfano possa aver compiuto uno strappo così clamoroso solo per restare in sella ad un esecutivo che, nella migliore delle ipotesi, durerà sino alla primavera del duemilaquindici.
P.S. Secondo molte indiscrezioni Alfano giocherà di sponda nella costituzione del nuovo progetto politico con un’ala di Scelta Civica. Si ritroveranno lungo lo stesso percorso politico Mario Mauro, Roberto Formigoni, Maurizio Lupi e tanti altri ‘popolari’. Le prossime elezioni europee saranno, con le amministrative della prossima primavera, il primo vero banco di prova. Solo allora Alfano saprà se l’elettorato moderato avrà gradito la sua mossa di prendere le distanze dal suo padre politico.