La crisi c’è ancora e pesa moltissimo. Lo dimostrerebbero i numeri offerti dall’osservatorio Cig della Cgil a partire dalle rilevazioni dell’Inps. In dieci mesi, in particolare, la cassa integrazione è arrivata quasi a 880 milioni di ore ed è probabile che sfonderà il miliardo prima della fine dell’anno. Ciò corrisponde, in termini di persone, a oltre 500 mila lavoratori in cassa integrazione, che in un anno hanno perso quasi 6600 euro a testa, 3 miliardi e 300 milioni di euro in meno.
Per la Cgil il numero medio di ore di Cig richieste ogni mese rimarrebbe sullo stesso livello: per il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, questo dimostra che “a dispetto di una certa retorica che vorrebbe il nostro Paese sulla via della ripresa, ci ritroviamo ancora invischiati in una crisi pesantissima con effetti drammatici sui lavoratori e sul nostro tessuto produttivo“.
Centro delle critiche diventa la Legge di Stabilità: gli scioperi e la mobilitazione che continuerà in questi giorni dovrebbero “indurre governo e parlamento a cambiare radicalmente la legge di stabilità, perché dia risposte al mondo del lavoro e determinare così le condizioni di uscita dalla crisi”.
Rispetto al 2012, la flessione delle ore richieste è dell’1,78%, molto contenuta e poco percettibile. In base alle statistiche, nel settore industriale ogni lavoratore fruisce di 128 ore di cassa. Solo in ottobre, le ore di Cig autorizzate sono state 90.692.790, il 6,4% in più rispetto a settembre. In aumento anche la cassa integrazione ordinaria, del 6,12% rispetto a settembre e del 6,04% rispetto ai primi 10 mesi del 2012, con oltre 293 milioni di ore.
L’aumento è molto più marcato per la cassa integrazione straordinaria (Cigs), cresciuta del 22,13% in un mese e del 14,19% in un anno. Cala soltanto la cassa integrazione in deroga, che conosce la riduzione di un quarto rispetto al mese scorso e a un anno fa. Il segnale però non è positivo: “Questa riduzione della Cigd – segnala il rapporto della Cgil – è l’ennesima conferma di come le complicazioni burocratiche e i mancati finanziamenti stiano lasciano senza copertura alcuna centinaia di migliaia di lavoratori”.
La maggiore sofferenza si registra soprattutto al nord e nel settore meccanico. Il numero dei lavoratori coinvolti dalla Cig varia da 500mila a un milione, a seconda che si considerino gli addetti a zero ore (che dunque non vanno proprio al lavoro) oppure si valuti un un ricorso medio, pari al 50% del tempo lavorabile globale (dunque 22 settimane su 44).
Rimane la battaglia sulla legge di stabilità, che vede i sindacati in prima linea. “Faremo un bilancio di questa settimana, dello stato della discussione in Parlamento rispetto: dai segnali che abbiamo ci pare inevitabile dover continuare la mobilitazione – spiega il segretario generale della Cgil Susanna Camusso -. Forme e modi li decideremo con Cisl e Uil nei prossimi giorni”.
Daniele Errera e Gabriele Maestri