Ascesa e decadenza in Africa
Ascesa e decadenza in Africa. Il caso Francia
Si parla tanto di Cina e paesi emergenti in Africa, ma c’è una vecchia potenza coloniale come la Francia che negli ultimi due anni ha collezionato una serie di successi che la mantengono ai primi posti per investimenti economici e influenza politica.
E’ di questi giorni una notizia significativa: il Niger e il Benin hanno firmato un protocollo di intesa per la realizzazione di un collegamento ferroviario tra Niamey, la capitale del Niger, e Cotonou, capitale economica del Benin. I lavori di costruzione dovrebbero cominciare entro fine marzo 2014 per concludersi nel settembre 2015. Niger e Benin hanno inoltre approvato la creazione di un consorzio internazionale, con un capitale sociale di circa 650 milioni di euro, incaricato della costruzione, della riabilitazione e della messa in funzione della linea che collegherà Cotonou, Parakou (nord del Benin) e Niamey, per una lunghezza complessiva di 1200 km. Ognuno dei due paesi africani ha una quota del 10% nel capitale; il 40% è per metà dei partner privati beninesi e per metà di quelli nigerini e l’altro 40% delle azioni è detenuto dal “partner strategico”, il gruppo francese Bolloré, per un periodo di quattro anni. Inutile dire che Bollorè è il vero investitore in questa impresa che praticamente dipende da capitali francesi.
Parigi, sempre con Bollorè, ha ottenuto negli ultimi due anni importanti appalti, per esempio quello per il porto della capitale economica della Costa D’Avorio, Abidjan.
La Francia mantiene le posizioni con una aggressiva politica economica ma soprattutto con una pressante azione militare. Basta ricordare l’intervento in Mali, quello in Costa D’Avorio, le manovre in Centrafrica e la presenza, tutt’altro che defilata in paesi come il Ciad e, in modo diverso, il Niger.
Insomma la Francia non ci sta a perdere posizioni in Africa a vantaggio delle potenze emergenti. Lo confermano anche i dati (anno 2012) degli investimenti diretti nel continente. Parigi, a dispetto di tanti luoghi comuni, continua ad essere il primo investitore, al secondo posto ci sono gli Stati Uniti e solo al terzo la Malesia. La Cina viene ancora dopo.